Una struttura di cinque piani nata con l’intenzione di decentrare ed alleviare il carico del pronto soccorso e del policlinico, offrendo servizi di qualità al cittadino. Esclusi, ancora una volta, i quartieri del versante prenestino. Duro il Movimento 5 stelle del municipio VI: “I fondi potevano essere spesi per potenziare gli ospedali che stanno chiudendo o investire in servizi come l’assistenza domiciliare”.
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Versante prenestino, il grande escluso
I quartieri del versante prenestino, come Ponte di Nona, Castelverde e Corcolle, sono ad oggi ancora sprovvisti di strutture sanitarie. Unica eccezione, la piccola sede Asl di via Fosso dell’Osa, impossibilitata ad accogliere tutte le richieste del territorio. Si continuano, infatti, ad incentrare le strutture mediche nel territorio compreso tra i quartieri delle “torri” ed il casilino: basti pensare al policlinico di Tor Vergata, alla nuova Casa della Salute, al policlinico Casilino ed alla sede Asl a Grotte Celoni, anche se quest’ultima è poco attiva.
L’opposizione del Movimento 5 stelle
A poche ore di distanza dall’inaugurazione, il Movimento 5 stelle del municipio VI pubblica una prima analisi della nuova struttura: “Il PD apre le “Case della Salute” (nel Lazio ndr), 40 milioni di euro che potevano essere spesi per potenziare gli ospedali che stanno chiudendo o investire in servizi come l’assistenza domiciliare – si legge –. Da indagini fatte dal M5S Lazio, risulta che ad un anno dall’apertura di alcune “Case della Salute” i servizi non sono ancora attivi. Una manovra di marketing, senza un cronoprogramma, un’analisi dei costi benefici, di un piano attuativo. Insomma, l’ennesima operazione di facciata”.
l.l.g.