Nuove norme contro gli assenteisti: “Ma bisognerebbe punire anche chi va in ufficio e non lavora”

L’intervento in merito alla norma introdotta dal Consiglio dei ministri sulla possibilità di sospendere entro 48 ore gli assenteisti sul luogo di lavoro per poi avviare le procedure di licenziamento. Un giro di vite insomma contro i furbetti del cartellino.

 

“Succede in ogni ambito ed in ogni luogo di lavoro – spiega il sindacalista – ma soprattutto negli enti pubblici. Voglio puntare l’attenzione su questo tipo specifico di fenomeno perché credo sia giusto e doveroso aumentare controlli e sanzioni nei confronti degli assenteisti, ma alla stessa maniera reputo grave il comportamento di chi è presente sul posto di lavoro ma impiega il tempo senza essere produttivo. Servirebbe un’azione che renda maggiormente responsabili i dipendenti come i dirigenti, a prescindere dal problema dell’assenteismo e dei furbetti del cartellino verso i quali si sta agendo con queste nuove normative”.

 

LEGGI ANCHE  FONTE NUOVA - Falsario sequestrato e pestato, arrestato il mandante della spedizione punitiva

“Si deve pretendere senso di responsabilità”
Per Marino gli assenteisti o i nullafacenti presenti negli uffici pubblici dovrebbero rispondere anche di un’aggravante: “Si tratta di posti di lavoro che hanno caratteristiche più vantaggiose rispetto a tante altre categorie – spiega – il fatto di essere in ufficio e dietro una scrivania è un elemento importante rispetto a chi lavora in strada, sotto le intemperie ed è soggetto ad una maggiore usura fisica. Anche per questo i vari furbetti dovrebbero essere più responsabili delle proprie azioni. Al dipendente non si chiede di essere un eroe od uno stakanovista ad ogni costo, ma semplicemente di lavorare il giusto e con il giusto impegno. La parola chiave insomma è proprio senso di responsabilità”.

Un discorso che per l’esponente Fials va esteso anche alle cariche direttive: “I dirigenti sono ampiamente pagati per svolgere il proprio ruolo – aggiunge – quindi è giusto aspettarsi un comportamento sul posto di lavoro che sia esemplare per tutti gli altri dipendenti”.
“Il codice disciplinare di ogni struttura lavorativa prevede già sanzioni in misura diversa rispetto alle infrazioni commesse, dal richiamo al licenziamento – conclude Fabio Marino sul pugno duro deciso dal governo contro gli assenteisti – La novità introdotta dalla normativa accellera i tempi per una sospensione immediata e per l’avvio delle procedure in Tribunale, un giro di vite comunque importante ma è anche vero che i dipendenti pubblici si aspettano misure dal governo anche per quanto riguarda il rinnovo del contratto, bloccato da ben sei anni”.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.