“Vieni con noi in Italia, farai la baby sitter”. Sedicenne segregata e venduta on line

Per questo venerdì 6 maggio gli agenti dell’Ufficio di Polizia di Villalba hanno denunciato per induzione, reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e pornografia minorile Oana Georgiana Z., 24 anni, e Lacramioara Cristina Z., di 29, rispettivamente moglie e cognata di Gheorghe Cretu,il 26enne romeno arrestato per la stessa ipotesi di reato lo scorso 11 febbraio insieme ad Alexandra Nicoleta Bumar e alla 17enne Iuliana Cosmina C.

 

Tre mesi fa i poliziotti di Villalba diretti da Mariella Chiaramonte avevano accertato che una minorenne sparita a Terni era segregata in un appartamento di via Tiburtina, maltrattata, lasciata senza cibo e costretta a prostituirsi con i clienti che venivano agganciati dai suoi aguzzini.
Stavolta gli investigatori, insieme ai colleghi del commissariato di Tor Pignattara, hanno liberato un’altra minore romena anche lei sfruttata in una stanza all’interno di un Bed&Breakfast di via Casilina, nella periferia della Capitale.
Stando alla ricostruzione degli agenti, Maria (il nome è di fantasia) a gennaio era arrivata in Italia in affidamento a Cristina Z., amica di famiglia, con la promessa di farla lavorare come baby sitter.
Ma il sogno di una vita migliore si trasforma in un incubo per Maria, costretta a prostituirsi quotidianamente, con almeno sei clienti diversi in una sola giornata, garantendo un guadagno di circa seicento euro al giorno.
Secondo sempre le ipotesi investigative, le due sorelle romene, reclutavano i clienti attraverso diversi siti on line di incontri in cui venivano pubblicati annunci erotici e foto esplicite della 15enne, con un riferimento telefonico per essere contattate. Gli investigatori, utilizzando proprio quei numeri di cellulare, sono riusciti a scoprire il luogo in cui la ragazza aveva gli incontri sessuali. Così, il 6 maggio sono entrati in azione insieme agli agenti di Tor Pignattara, facendo irruzione nell’appartamento, dove hanno trovato indizi sufficienti per incriminarle.
Nella stanza sono stati rinvenuti numerosi profilattici e biancheria intima sexy acquistata appositamente per la quindicenne che ha confermato quanto era costretta a fare pur di sopravvivere. Al momento del blitz, era presente anche la madre della vittima, arrivata in Italia dopo che la polizia romena aveva cercato di reperire informazioni sulla figlia, da tempo in Italia.
Gli investigatori ipotizzano che l’interessamento abbia messo in allarme le sorelle denunciate, per questo avrebbero acquistato i biglietti di ritorno in Romania per Maria e la madre, ignara di quanto subito negli ultimi quattro mesi. Accolte in una struttura protetta, saranno riaccompagnate al loro Paese.

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