Cinque domande a Christian Mandolini, centrocampista del Fiano Romano

Mandolini, in ottica salvezza, come vedi in prospettiva questo rush finale e quali sono le avversarie più insidiose che possono ostacolare il cammino del Fiano Romano verso la salvezza?

“E’ un campionato quello di quest’anno estremamente equilibrato. A prima vista la posizione del Tor di Quinto mi sembra compromessa mentre la Tivoli 1919 deve accelerare il passo se vuole inserirsi nella zona play-out. Quest’anno la lotta per la permanenza in Promozione coinvolge tantissime squadre e fino alla Vis Subiaco nessuno può sentirsi al sicuro. Noi, il Poggio Fidoni, il Guidonia, il Grifone Gv, il Salto Cicolano, il Real Campagnano, la Castelnuovese siamo racchiusi in appena quattro punti. Ogni domenica ci può essere un ribaltone. Domenica abbiamo lo scontro diretto a Guidonia. E’ una gara che vale sei punti”.

Come giudichi il tuo rendimento in questa tua prima stagione nel Fiano Romano?

“Sono soddisfatto del mio rendimento. Ho giocato molte partite e ho cercato di ripagare la fiducia di mister Di Domenico e dei miei compagni. E’ chiaro che devo ancora migliorare molto, questa stagione al Fiano Romano mi sta tornando molto utile. La squadra è unita, ha qualità e io in questa stagione posso solo che crescere sotto l’aspetto tattico e caratteriale”.

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Quale è stata la partita più bella che hai giocato in questa stagione?
“Posso dire che ricordo molto con piacere la partita che ho giocato contro il Poli lo scorso 15 gennaio. Oltre ad avere interpretato bene la partita ho avuto la grande gioia di segnare un gol, quello che ha sbloccato la partita. Poi ci ha pensato Pangallozzi a mettere la gara in ghiacciaia e a regalarci tre punti importanti per ll classifica”.

Quale è stata viceversa la partita dove senti di avere offerto un rendimento inferiore alle tue possibilità? Insomma quando hai giocato male?

“L’avversario non me lo ricordo ma per identificare bene la partita è stata la prima che abbiamo giocato con mister Di Domenico in panchina. Avevamo passato un paio di brutte settimane per problemi di varia natura e ricordo che non giocai una partita alla mia altezza. Sicuramente è stato determinato dal fatto che era la prima volta che avevamo il mister in panchina e non avevo ancora bene metabolizzato i movimenti che il nuovo mister pretendeva da me”.

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Si è capito che a Fiano Romano ti sei ambientato molto bene ma non hai qualche sassolino da toglierti dai tuoi scarpini? Insomma, quando sei andato via dal Real Monterotondo Scalo cosa hai pensato?

“Non posso negare che quando la società mi ha comunicato che non sarei stato confermato ci sono rimasto molto male. Ma l’amarezza poi mi è passata e devo ringraziare il Fiano Romano che mi ha regalato di nuovo la gioia di giocare e di emozionarmi. Il calcio è anche questo. Chiudere una parentesi anche se felice e trovare nuovi stimoli in un ambiente nuovo. A Fiano c’è passione, i tifosi ci seguono e noi vogliamo fortemente ottenere la salvezza”.

di Sergio Toraldo

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