La violenta rapina di Capena porta la firma dello stupratore di Monterotondo

L’uomo lo scorso 3 ottobre si è avvicinato a una sua connazionale a bordo di uno scooter e, con la scusa di un accendino per la sigaretta, l’ha colpita in viso. La 40enne è stata colpita più volte alla testa e al petto, trascinata in un boschetto isolato e minacciata alla gola con un coltello. Poi Cristi l’ha legata, immobilizzandola con la cinghia e il maglione che indossava e l’ha lasciata a terra finché non si è liberata e ha chiesto aiuto a un’automobilista. Finita al pronto soccorso di Monterotondo, non ha avuto subito la forza di denunciare l’accaduto.

 

In quell’occasione Popa Cristi le ha sottratto quattro anelli, la fede nuziale, 290 euro e il telefono cellulare.

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La ferocia di Cristi è stata il marchio che ha collegato la rapina agli altri crimini da lui commessi, così hanno stabilito le investigazioni dei militari del Nucleo Operativo di Monterotondo.

 

L’uomo, ora in carcere a Regina Coeli, è ritenuto responsabile di tre violenze sessuale il 18, il 22 e il 27 settembre. Ora i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Monterotondo hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Tivoli per il reato di rapina aggravata e lesioni personali.

 

Le indagini restano in corso per stabilire se siano verificati ulteriori episodi ai danni di donne nella zona compresa tra la Traversa del Grillo e via Salaria.

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MONTEROTONDO - I Carabinieri sul luogo della rapina ad opera del violentatore seriale 2

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