Sono Piero Ambrosi (PD) Massimiliano Iannilli (La Città in Comune) Raffaele Rossi (Tivoli futura) Marino Capobianchi (Alleanza per Tivoli) e Giuseppe Di Tomassi (Verdi Tivoli) a spiegare le motivazioni. Eccole di seguito:
– “Premere sul Comune di Tivoli, così come hanno fatto centinaia di Comuni italiani, per adottare la tariffazione puntuale, cioè far pagare la tassa in base all’effettiva e proporzionata produzione dei rifiuti, con il duplice vantaggio di una riduzione di costi a carico dei cittadini virtuosi e l’abbattimento del totale dei rifiuti prodotti nel territorio comunale”
– “Fruire dei locali pubblici in disuso per l’aggregazione e l’espressione creativa dei giovani”.
E ancora: “L’impegno per rivedere profondamente le modalità di funzionamento ed i costi dei servizi e per riutilizzare immobili e spazi di proprietà pubblica, ai fini della partecipazione civile e del protagonismo delle nuove generazioni e, quanto prima, per qualificare l’offerta abitativa e iniziative lavorative sono parte fondamentale di un programma politico-amministrativo di rigenerazione urbana, sociale ed economica della nostra città”.