Guidonia – Manifesti della campagna contro l’abbandono dei rifiuti, Ammaturo: “Offendono la città”

“I politici del M5S che a guida Barbet amministrano da un anno la terza Città del Lazio continuano a denigrare Guidonia Montecelio e la Comunità. Dopo averla qualificata “ Lavanderia della mafia” “ Città di M…” adesso siamo etichettati come “ subumani e trogloditi”. Ammaturo si riferisce al messaggio comparso sui manifesti, ovvero: “Subumano: chi si trova a aun livello inferiore a quello proprio di un essere umano”.

La campagna contro l’abbandono dei rifiuti è promossa dal Comune di Guidonia e da Tekneko, l’azienda che gestisce il servizio raccolta dei rifiuti.

“E’ molto trash e mortificante. Lo  scopo è di educare i cittadini a non gettare le buste di  immondizia dai finestrini dell’auto in corsa , abbandonare vecchie masserizie sui cigli delle strade ed ai bambini di non sputare  chewingum sui marciapiedi. Manifesti agghiaccianti e irrispettosi di una intera Comunità che svolge civilmente una opera di frazionamento casalingo dei rifiuti che pure nel 2017 ha apportato nelle casse del Comune uno storno di oltre mezzo milione di euro per plastica, carta e metalli e di cui l’assessore è ben a conoscenza – spiega ancora Ammaturo che sottolinea – Intanto lo stesso ufficio della Guida affaccia con due finestre, oltre al Comando dei Vigili Urbani, su un crocicchio di cassonetti condominiali nauseabondi e trasbordanti. Una campagna che mistifica l’estrema emarginazione di un problema”.

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“Tale campagna che ritengo offensiva e goffa – continua Ammaturo –  ad intercettare gli altrui sentimenti, non è neanche passata nella commissione ed i cittadini debbono sapere quanto costa e chi  è stato il David LaChapelle dei nostri confini che ha scattato le immagini. Sarebbe stato più utile e vantaggioso ripristinare le telecamere già sul territorio come abbiamo richiesto al Sindaco Barbet oltre due mesi orsono dopo il vigliacco stupro di una nostra concittadina ancora irrisolto. O se le telecamere donate per contratto dalla Tekneko , e rubate dopo l’installazione, sono state reinstallate. E’ necessario sapere chi ha messo i soldi il Comune,  la Tekneko o entrambe. La stessa Società di raccolta che ha chiuso per l’ennesima volta l’unica isola ecologica perché è “nel mirino di bande di nomadi”, a cui non si riesce neanche di dare il daspo, previsto dalle leggi della Repubblica”.

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