GUIDONIA – Buoni Spesa, Card senza Pin: l’impiegato ha sbagliato numero di telefono

Il paradossale caso di Massimiliano F.: dal 27 aprile è prigioniero della burocrazia e attende il codice per attivare la carta. Lui in Naspi, la moglie in attesa della cassa integrazione, tre figli minori di cui uno disabile: “Siamo allo stremo, il sindaco non risponde ai miei messaggi: domani piombo al Tiburtino”. Il Comune: “Abbiamo una mole di lavoro, l’errore càpita”

Nella domanda lo aveva scritto chiaro e tondo. E lo aveva ribadito anche il giorno in cui era stato convocato per ritirare la “Card Spesa” distribuita ai cittadini maggiormente in difficoltà a Guidonia Montecelio a causa dell’emergenza Covid-19. Sembrava un’operazione facile facile e invece da più di due settimane si ritrova a lottare contro i mulini al vento della burocrazia e passa le giornate col cellulare in mano in attesa di quel benedetto messaggino che gli consenta di dare respiro ai suoi risparmi ridotti al lumicino. Il motivo? L’impiegato ha trascritto male il numero di telefono del cittadino avente diritto per cui non gli viene inviato l’sms col Pin per attivare la Card.

LUI IN NASPI, LA MOGLIE IN ATTESA DI CASSA INTEGRAZIONE E TRE FIGLI MINORI

E’ la storia paradossale di cui è vittima Massimiliano F. , 49enne di Marco Simone, cassiere di supermercato in Naspi a 900 euro al mese fino a giugno, una moglie parrucchiera 47enne da marzo in attesa della cassa integrazione in deroga e tre figli minori di 16, 11 e 9 anni, uno dei quali disabile. Una famiglia con tutti i requisiti per ottenere buoni spesa da 500 euro, il massimo previsto per nuclei numerosi come il suo.

DOMATTINA SI RECA PER LA TERZA VOLTA AL “TIBURTINO” PER OTTENERE IL PIN

Massimiliano ha telefonato alla redazione di Tiburno.Tv per raccontare il suo caso e per annunciare che domattina, martedì 12 maggio, si recherà per la terza volta al Centro commerciale Tiburtino dove da mercoledì 22 aprile è iniziata la distribuzione delle card “Soldo”. Il suo obiettivo è ottenere finalmente il Pin per utilizzare quella che gli è stata consegnata lunedì 27 aprile dopo aver presentato domanda ed essere risultato idoneo. “Quel giorno, il 27 aprile – racconta il 49enne – non trovavano la mia domanda e ho iniziato a dubitare del lavoro svolto, poi mi hanno rilasciato la Card e mi hanno rassicurato che mi sarebbe arrivato via sms per comunicarmi il Pin”. In realtà a Massimiliano F. non era arrivato neppure il primo messaggio previsto dall’iter, quello cioè attraverso il quale i Servizi sociali gli avrebbero dovuto comunicare la concessione della misura straordinaria “Soccorso Alimentare” garantite per il Covid-19. Fatto sta che, fiducioso, il 49enne è rimasto in attesa, almeno fino a lunedì 4 maggio quando racconta di essere ritornato all’ufficio del Centro commerciale Tiburtino. “Gentilmente una responsabile si è accorta dell’errore di trascrizione del mio numero di cellulare – spiega Massimiliano – soltanto tre cifre erano giuste, perciò ho rilasciato di nuovo il mio numero esatto”.

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LA DISPERAZIONE E LO SCAMBIO DI MAIL COI REFERENTI DEI SERVIZI SOCIALI COMUNALI

Tornato a casa, Massimiliano è rimasto tutt’altro che tranquillizzato dalle rassicurazioni, per comincia a inviare mail su mail ai referenti dei Servizi sociali. E, puntuali, arrivano le risposte. Lo stesso 4 maggio alle 10,18 un funzionario dei Servizi sociali gli scrive: “Comprendo la Sua situazione e mi dispiace. Inoltrerò la Sua comunicazione al Segretariato sociale”. Sempre il 4 maggio alle 14,33 la medesima assistente sociale abbozza una spiegazione: “Purtroppo nel suo caso è stato erroneamente trascritto il numero, non per voler giustificare l’operato, però consideri solo la mole di domande che abbiamo dovuto lavorare, tutte rigorosamente a mano, un errore può capitare. Per quanto attiene a chi ha ricevuto il Pin prima della Card è accaduto soltanto a chi era negli elenchi, ma non si è recato a ritirare la Card per cui è stato contattato in seguito per il ritiro, come è avvenuto per lei”. E ancora il 4 maggio alle 16,43 la solita assistente sociale: “Il numero lo abbiamo corretto subito, purtroppo il file che era stato inviato per i Pin conteneva quello errato. Spero quanto prima di poterle risolvere il problema”. Passano altri 4 giorni, F. continua a scrivere mail e l’8 maggio l’assistente sociale prova a tranquillizzarlo: “Volevo avvisarla che abbiamo prontamente provveduto ad inoltrare il suo numero corretto alla società Soldo, la quale ci fornisce la Card per l’invio del Pin. Nel frattempo, viste le difficoltà che le abbiamo causato, se vuole, le posso far consegnare in giornata un pacco alimentare”. Nel frattempo, sempre l’8 maggio ore 8,20 è l’operatore della Soldo a invitarlo a rivolgersi al Comune per conoscere il Pin e cominciare a fare la spesa: “Noi operatori dell’assistenza, per una questione di sicurezza, non siamo a conoscenza di questo dato”.

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LA RICHIESTA DI AIUTO AL SINDACO SENZA  RISPOSTA E LA RICERCA DI UNA SOLUZIONE

Massimiliano racconta di averle provate tutte, pure di aver scritto su Messenger alla pagina del Portavoce Sindaco Michel Barbet. Il risultato? Messaggio visualizzato, ma zero risposte. “Delle scuse che me ne faccio? – si sfoga l’uomo – Io sono allo stremo, perché devo usufruire di un aiuto che mi spetta ma non mi risponde più nessuno, anche l’impiegata del Tiburtino che mi aveva lasciato il suo cellulare dicendo di aver preso a cuore il mio caso. Mi dicono che non è facile cambiare il numero di cellulare, io gliel’ho comunicato di nuovo il 4 maggio ma è trascorsa un’altra settimana senza avere risposte. Facevano prima a darmi una nuova carta e finiva questo strazio: invece no, mi lasciano appeso. L’amministrazione comunale deve capire che con la Card avrei potuto acquistare delle pasticche per mio figlio disabile assegnate dalla Asl: non posso più attendere e domattina esigo una risposta”.

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