Twitter è ormai il social network della politica. Su di esso, infatti, nascono le diatribe e gli screzi fra politici che., pur di avere la meglio sull’altro, rispondono assiduamente ai tweet dell’opposizione, innalzando muri anzichè aprirsi al dialogo.
Ed è proprio di “muri” che s’incentra un involontario siparietto avvenuto tra la giornata di ieri e di oggi.
Tutto è nato da un “cinguettio” di Matteo Salvini indirizzato al Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che aveva valutato l’opzione di inserire nelle scuole dei banchi con divisori in plexiglass . La notizia aveva scatenato una bufera di polemiche, spingendo la stessa Azzolina a fare dietrofront e dichiarare: “Nessuno ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza”.
Il tweet di Salvini, quello da cui è nata la discussione di oggi, conteneva lo sfogo di una mamma, accompagnato da “Le follie del governo sul decreto Scuola: lo sfogo di una mamma, e come lei tante famiglie in tutta Italia che chiedono sorrisi e speranza per i loro figli, non il plexiglas. Non è questo il futuro da dare agli studenti. #AzzolinaBocciata.”.
Nella risposta dell’Azzolina si legge non solo il rimprovero al leader della Lega, ma anche un piccolo “dissing grammaticale” (“E non sai neanche come si scrive “plexiglass“). Il problema è che, in realtà, ad aver sbagliato la dicitura è proprio la stessa Ministra, scatenando un’impennata di ricerche del termine su Google.
Chissà se e come proseguirà questo siparietto, ma – soprattutto – ci saranno o no questi divisori in plexiglas?