B.R. di Roma si è trasferita nel territorio, prima a Guidonia e poi a Tivoli Terme nel 2008.
Nel 2017, dopo la separazione con il marito da cui ha due figli, ora di 10 e 12 anni, il tribunale le concede di poter usare e poter vivere in una casa abusiva nel comune di Tivoli, che sorge adiacente al terreno dove l’ex marito era solito tenere i suoi animali.
Anche se in quel momento per la signora quella casa diventa un punto di riferimento, ora si trova sola, isolata, con pochissimi vicini e con animali, a gestire i figli. Per questo, dal 2018 sta richiedendo al tribunale di Tivoli il permesso di spostarsi per avere un’abitazione più idonea, “la casa dove viviamo è isolata, con dei problemi di muffa, circondata un un terreno incolto a rischio di incendio”. dice la donna.
La signora aggiunge anche “se io provo a spostarmi con i figli verrei accusata e denunciata di sottrazione di minori”.
B.R. no sa cosa fare e si chiede: “Come fa un tribunale a darmi il permesso di stare in una casa abusiva?”
Nel novembre prossimo ci sarà un’udienza in cui la figlia di 12 anni potrà decidere se vuole rimanere o meno in quella casa. “Io credo – spiega che mia figlia non possa essere in grado di decidere. Lei si è abituata a non avere una vera e propria rete sociale, per cui non capisco come possa essere lei a prendere una decisione così importante per il suo futuro”.
Ad oggi B.R. denuncia questa situazione precaria e poco dignitosa. “Io avrei la possibilità di dare loro una vita migliore di questa “. conclude