GUIDONIA – “Favori grillini alle cave”, il senatore interroga il ministro. Barbet annuncia querela

Mario Michele Giarrusso, ex M5S oggi Lega, chiede di inviare una Commissione prefettizia per verificare. Il sindaco: “Fa propaganda, lo riquerelo”.

La gestione del settore estrattivo da parte dell’amministrazione 5 Stelle di Guidonia Montecelio finisce in Parlamento.

Giovedì 10 settembre il senatore Mario Michele Giarrusso, ex 5 Stelle passato nella Lega, ha infatti presentato un’interrogazione al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese chiedendo di inviare a Palazzo Matteotti una Commissione prefettizia per verificare una serie di criticità.

I 40 MILIONI DI EURO DI IMPOSTE NON PAGATE

Prima su tutte i circa 40 milioni di euro di crediti che il Comune di Guidonia Montecelio dovrebbe riscuotere dalle imprese del settore estrattivo corrispondenti ad imposte arretrate. Riscossione che la Tre Esse Italia aveva avviato tra gennaio e febbraio scorsi attraverso azioni esecutive nei confronti dei titolari delle cave. Se non fosse – evidenzia il senatore Giarrusso – che alcune imprese avrebbero scritto un’istanza al sindaco Michel Barbet e all’ex assessore alle finanze Carlo Alberto Pagliarulo per ottenere la sospensione immediata delle procedure esecutive con rinuncia ai pignoramenti eseguiti ed alle domande di iscrizione ipotecarie già formulate, e per non farne avviare di ulteriori.

IL REGOLAMENTO AD HOC PER RATEIZZARE

“L’amministrazione comunale – si legge nell’interrogazione del senatore – si sarebbe attivata per favorire le imprese del settore attraverso la modifica del regolamento comunale per la concessione di rateizzazioni per il pagamento delle entrate tributarie, approvato in Consiglio comunale in data 8 marzo 2020 con i soli voti di 10 consiglieri comunali di maggioranza; in particolare, nella fase di redazione delle modifiche del regolamento comunale sarebbero stati coinvolti il legale di un’impresa del travertino e un legale in rappresentanza dell’ente senza nessun incarico formale”.

“Il Comune di Guidonia Montecelio – rincara la dose Giarrusso – è un ente in una situazione finanziaria di pre-dissesto e l’amministrazione comunale, non riscuotendo le imposte da parte delle imprese del settore, starebbe mettendo in difficoltà l’ente e di fatto non starebbe tutelando gli interessi della città”.

POLIZZE FALSE E ATTIVITA’ NON SOSPESE

Il senatore mette il dito anche nella “piaga” delle polizze fidejussorie che le imprese devono versare per legge per poter scavare. Una “piaga” sulla quale indaga la Procura di Tivoli.

“Il dirigente del settore ambiente, architetto Egidio Santamaria – scrive ancora Giarrusso – da mesi non interviene formalmente alla sospensione delle autorizzazioni come previsto dalla legge regionale, cercando in qualche modo, mediante proroghe, di far proseguire l’attività di escavazione”.

Il senatore chiede al Ministro di “verificare la sussistenza di violazioni di legge nonché di elementi di condizionamento dell’amministrazione” e richiama le numerose denunce presentate dal suo “delfino”, l’ex assessore per la legalità, Davide Russo, che secondo Giarrusso sarebbe stato inspiegabilmente e bruscamente allontanato dall’amministrazione stessa senza palesarne i motivi”.

LA REPLICA DEL SINDACO BARBET: “LO RIQUERELO”

Ieri, venerdì 11 settembre, non è tardata la replica del sindaco Michel Barbet che ad agosto ha denunciato per diffamazione il suo ex compagno di partito Mario Michele Giarrusso, espulso dal M5S.

“Il Senatore – scrive in una nota il sindaco – interroga il Ministro sull’ipotesi assolutamente falsa che l’amministrazione non interverrebbe sulle polizze fidejussorie delle imprese del travertino, quando è notizia assolutamente di dominio pubblico che per la prima volta nella storia di Guidonia Montecelio è stato appena compiuto un controllo formale, rigoroso e puntuale che ha portato alla emissione ex novo di decine di nuove e regolari polizze a favore dell’Ente al posto di quelle non valide, e proprio la scorsa settimana sono state sospese alcune autorizzazioni per irregolarità. Il resto sono solite ed inutili chiacchiere al vento”.

“Nella parte finale dell’interrogazione, che aggiungerò agli atti della mia denuncia, si cita appositamente il dottor Davide Russo, ex Assessore alla Legalità della mia giunta che si occupava del settore estrattivo. Dal rancore e dallo stile di scrittura, è probabile che sia colui che abbia materialmente prodotto l’interrogazione. Me ne dispiace umanamente, e ancor di più mi indigna che si usi l’istituzione parlamentare per fini personalistici e per avvicinarsi alle elezioni amministrative che vedranno Giarrusso e Russo particolarmente impegnati”.

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