GUIDONIA – Assistenza Domiciliare, operatori assunti da un’agenzia interinale

Cgil e Uil contro il Consorzio Valcomino, nuovo gestore dell'appalto. Appello al Comune capofila

Dai sindacati Fp CGIL Rieti Roma EVA e CISL FP Roma Capitale Rieti riceviamo e pubblichiamo:

“Accade nel distretto Rm 5.2., a seguito di un cambio gestione del servizio di assistenza domiciliare, la subentrante consorzio Valcomino decide unilateralmente di porre come condizione di conservazione del posto di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori dell’appalto quella di essere assunti con una agenzia di somministrazione.

Un atto grave, ritengono le organizzazioni sindacali perché viola il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, ma soprattutto per quello che rappresenta in termini di nuove condizioni di lavoro, per la continuità occupazionale di queste lavoratrici e lavoratori alle quali non potrà essere garantito un futuro eventuale nuovo assorbimento, e per tutte le altre conseguenze che ne derivano

Un atto, che ci ha visti costretti a compiere una serie di passaggi a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche a tutela della qualità dei servizi e di tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati nel sociale e in genere negli appalti pubblici.

Passaggi che tuttavia ad oggi sembrano non aver prodotto gli effetti sperati.

Abbiamo chiesto un intervento immediato del sindaco, dell’assessora alle Politiche sociali e del coordinatore di Piano, volto a scongiurare quanto annunciato da Valcomino.

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E nonostante il Comune, in un incontro da noi richiesto, esprimeva la sua perplessità rispetto a quanto stava accadendo, invitando il Consorzio Valcomino a rivedere la sua posizione,  il Consorzio ostinatamente nei giorni successivi scambiava con lavoratrici e lavoratori la disponibilità a sottoscrivere una dichiarazione in cui le stesse e gli stessi  si dicevano favorevoli alle nuove condizioni di lavoro con l’agenzia di somministrazione in cambio della disponibilità, da parte del Consorzio a valutare per loro l’ integrazione delle ore base contrattuale svolte in più o l’integrazione delle stesse in caso di maggiori sopravvenute disponibilità.

Non ci stiamo!!!.

Non ci stiamo ad accettare quello che riteniamo essere un vero e proprio ricatto messo in atto ai danni di lavoratrici e lavoratori, approfittando della loro condizione precaria e del loro stato di bisogno.

Riteniamo che quelle lavoratrici e quei lavoratori non erano nelle condizioni di poter scegliere e soprattutto non dovevano essere messi in tali condizioni.

Non lo possiamo accettare!!

Non lo possiamo accettare per loro e non lo possiamo accettare per tutte le altre lavoratrici e lavoratori che lavorano esternalizzate sugli appalti.

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Non lo possiamo accettare, perché riteniamo, senza infingimenti trattasi di vera e propria arroganza padronale da fine ‘800, di chi pretende di fare come gli pare in barba al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, alle istituzioni e alle scriventi organizzazioni sindacali, ma soprattutto a quello che rappresentano.

Pertanto, non possiamo tenere per noi ciò che sta accadendo e che al netto di quanto sostiene il Consorzio, in realtà  significa una ulteriore precarizzazione di un lavoro già oltremodo precario.

Ulteriore flessibilità senza alcuna garanzia per il futuro in cambio di ore di contratto che dovrebbero essere già delle lavoratrici e dei lavoratori senza discussione alcuna.

Infine, al Comune chiediamo di intervenire con un atto formale dando seguito a quanto annunciato all’incontro tenutosi il giorno 12 aprile e di assumere una posizione chiara e pubblica rispetto alla questione.

Alla cittadinanza e ai lavoratori e lavoratrici tutti di unirsi a difesa del lavoro e della qualità dei servizi sociali.

Basta ricatti, basta precarietà!!”.

 

 

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