GUIDONIA – Emozione e Amuchina nello zaino, il primo giorno di scuola dopo il lockdown

Questa mattina la prima campanella dopo 7 mesi. Il timore più grande dei genitori? "una nuova chiusura"

Zainetti colorati, quaderni e diari ma anche Amuchina e mascherina di riserva. Inizia così l’anno scolastico ai tempi del Covid negli istituti comprensivi di Guidonia Montecelio che hanno riaperto le porte lunedì 14 settembre con ingressi scaglionati nel rispetto delle norme di sicurezza.

Famiglia Lanciani

Fuori dalle scuole sin dalle 7.30 tante famiglie, mamme e papà e nonni pronti ad accompagnare i piccoli tra raccomandazioni, abbracci e la foto ricordo di rito davanti all’ingresso. A far da padrone l’emozione del ritorno sui banchi dopo tanti mesi di chiusura, soprattutto da parte dei bambini che oggi rivedranno maestre e compagni. Anche tra i genitori  la fiducia e la speranza prevalgono sulla preoccupazione e la paura, che comunque un po’ c’è – in particolare quella di una nuova chiusura-.

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Ma se l’incubo della pandemia è sempre dietro l’angolo, tornare a scuola è un piccolo passo verso il ritorno alla normalità. È la vita che va avanti: la prima campanella di oggi è stata un segnale di speranza e di nuovo inizio per tante famiglie.

In attesa della campanella all’Istituto Leonardo Da Vinci troviamo Valentina e Oscar Lanciani, per loro è un grande giorno perché Vittoria, 6 anni, inizia la prima elementare e entrerà a scuola al fianco della sorella Flaminia (9). “Il timore c’è ed è tanto, ma abbiamo fiducia nella scuola e siamo contenti che gli istituti abbiano riaperto. Da mamma mi dispiace che non sarà un anno come gli altri, che i bambini non potranno giocare come prima e abbracciare i loro amichetti, ma sono certa che ci abitueremo anche a questa nuova normalità”.

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Ida Alma Fedeli con la nipotina

Fuori dal cortile c’è anche chi non condivide la scelta del ritorno a scuola: la nonna Ida Alma Fedeli, venuta ad accompagnare la nipotina di 9 anni per il primo giorno di quarta elementare “non viviamo bene questo primo giorno, c’è molta paura. io avrei aspettato dopo le elezioni e riaperto il primo ottobre come si faceva una volta, così c’era tempo di adeguare tutto alle misure di sicurezza” commenta. (El.Gio)

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