Guidonia – Il coraggio della ordinanza

Il sindaco di Guidonia Montecelio Barbet è arrivato alla sesta ordinanza per dissuadere rom e incivili a gettare rifiuti nei siti industriali Pip. La piena discrezionalità alla Polizia Locale.

Da tre anni il consigliere di Fratelli d’Italia a Guidonia Montecelio, Giovanna Ammaturo sta cercando di riportare la legalità e ripristinare la civiltà  sgombrando da cumuli di rifiuti e da accampamenti rom le zone industriali Pip 1 e 2 in località Albuccione. “ Decine di articoli, videointerviste, interrogazioni e come se non bastasse anche un servizio su Striscia la Notizia per denunciare l’abbandono in cui  duemila lavoratori e decine di imprenditori affidano le speranze del loro futuro e delle loro famiglie. Dove il Comune  detiene  lotti che deve vendere per pareggiare i bilanci in rosso  in cui  molti opifici sono in costruzione. Da tre anni un luogo di lavoro e capacità è offeso e oltraggiato a sversatoio  di qualsiasi rifiuto si possa immaginare: un immondezzaio a cielo aperto mentre gli imprenditori i lavoratori e i cittadini manifestano quotidianamente il livore e la contrarietà a tanta pigrizia amministrativa. Stupisce  aver letto in  una intervista le dichiarazioni del sindaco che ammette che con l’ordinanza sindacale 231  si sistemeranno le cose. Mai tanta confusione per risaltare soltanto l’incapacità: quella del 20 ottobre è la sesta ordinanza di Barbet sui siti industriali Pip 1 e 2. La 224 del 9 luglio 2019 il sindaco ordinava il divieto di stazionamento, la 315 del 13 dicembre 2019 determinava la chiusura e la delimitazione di alcune strade, la 1 del 2 gennaio 2020 chiudeva altre strade, la 207 del 30 settembre ordinava  il daspo urbano, il divieto di mendicare e l’accattonaggio, il bivacco e il campeggio in spazi pubblici e determinava sanzioni amministrative per i trasgressori  da 500 euro oltre l’ordine di allontanamento. La 208 del 30 settembre richiamando le precedenti 224 e 375 ordinava la chiusura di altre strade. L’ultima la 231 ordina l’immediato allontanamento anche in forma coattiva e concede alla Polizia Locale piena discrezionalità anche per provvedere alla bonifica. Una  manifestazione di interesse dell’Ente parimenti concedeva fino all’8 di ottobre l’opportunità a ditte specializzate lo sgombero  dei siti. Hanno partecipato tre aziende, una si è subito ritirata e un’altra ha chiesto maggior tempo per il monitoraggio.

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Ritardi burocratici di routine di  cui sembra che in Italia non si possa fare a meno, ma tant’è. In ogni intervento in qualità di capogruppo di FDI avevamo dato anche risoluzioni al problema dello stazionamento: controlli amministrativi delle Forze dell’Ordine sui veicoli che percorrono le uniche due strade di accesso, fotocamere e controlli anche dei bambini che si sentono lietamente gridare duranti i giochi per comprendere i motivi per cui non vanno a scuola. Sono strumenti civili e legali per arginare chi ha voglia di vivere come crede opportuno senza per questo insudiciare prati e strade con masserizie raccolte ( anche su quello c’è una ordinanza di Barbet che vieta la raccolta e la fruizione di un servizio  senza controllo). A testimonianza del fenomeno mentre Barbet si diletta a ricopiare le ordinanze ma amministra come un bradipo  abbiamo immortalato un camioncino che allegramente transitava carico di ferraglie di provenienza domestica che ripulite e  vendute come ferrovecchio o forse captate da qualche consigliere comunale come è accaduto in discarica autorizzata. Basta poco per intercettare certi veicoli e dissuadere. Una multa o un fermo amministrativo per raccolta senza autorizzazione sono deterrenti peggiori di qualsiasi ordinanza che se poi diventano sei ammettono solo che si è senza il coraggio di amministrare.”

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(Riceviamo e pubblichiamo)

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