Giorno della Memoria. Ricordare per non dimenticare

La crudeltà, è davvero spaventosa dato che le vittime  potrebbero essere tra 15 e 20 milioni. Camere a gas, lavori forzati, campi di concentramento e massacri sembrano non avere fine

Il primo genocidio del Secolo Breve è stato quello commesso dai turchi verso il popolo armeno, nel 1915. Nell’ultimo decennio del Novecento, siamo nel 1995, a Sebrenica le truppe serbe massacrano 8000 musulmani bosniaci, per lo più ragazzi. Fra queste due brutalità, purtroppo non saranno le uniche, nella seconda metà del XX secolo il Terzo Reich mette in pratica la “Soluzione finale”, lo sterminio del popolo ebraico considerato da Adolf Hitler la causa di tutti i mali presenti. La crudeltà che travolge gli ebrei è davvero spaventosa dato che le vittime potrebbero essere tra 15 e 20 milioni. Camere a gas, lavori forzati per alimentare la macchina bellica tedesca, campi di concentramento e massacri sembrano non avere fine. Al termine della guerra davanti le barbarie naziste, tutto il mondo subirà lo shock dell’olocausto. Per non dimenticare, oggi, al Palazzo del Quirinale il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier dimissionario Giuseppe Conte hanno ricordato il dramma della Shoah. Anche il Papa all’udienza generale ha parlato del Giorno della Memoria, perché:”ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e di fraternità, ricordare è anche stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta”.

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