Il “tiburtino” De Angelis e la Ferrari svanita

Il pilota italiano ed Alain Prost sono gli unici a duellare alla pari, con la stessa auto, contro il leggendario Ayrton Senna

Fra i diversi piloti italiani che hanno corso sulla Pista d’oro (via Tiburtina chilometro 19), il più talentuoso è stato senza dubbio Elio De Angelis. In F1 il primo a comprendere il grande talento del pilota romano è il geniale progettista della Lotus: Colin Chapman, misteriosamente scomparso. Il sogno non nascosto di Elio De Angelis è quello di tutti i piloti, correre con al Ferrari. Siamo nel 1979 e il Drake apprezza già da molto tempo le qualità del pilota italiano, che ha iniziato a correre proprio sulla pista tiburtina. A far saltare l’ingaggio è il papà- manager del corridore, che propone la candidatura del valente Elio direttamente al Grande Vecchio. Il Fondatore, non gradisce. Ad Enzo Ferrari i “suggerimenti” non piacciono proprio e l’affare salta definitivamente. I tifosi dovranno attendere l’arrivo di Michele Alboreto nel 1984, per ritrovare un grande talento italiano sulla Rossa di Maranello. In ogni modo, Elio De Angelis è protagonista di grandi imprese nel Circus soprattutto con la Lotus, dove riesce a duellare alla pari con il leggendario Ayrton Senna. Solo Alain Prost è riuscito a tenere il ritmo, con la stessa auto, dell’asso di San Paolo. La carriera dello sfortunato De Angelis, purtroppo, si conclude durante una sessione di test privati al Paul Ricard con la rivoluzionaria Brabham BMW, nota come la “sogliola” per via della sua forma estremamente piatta. Non sono mai state chiarite, nonostante le indagini, le cause che hanno provocato l’uscita di pista della vettura progettata da Gordon Murray.                       

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