Guidonia – Ammaturo: “Il sindaco del M5S dimentica di versare alla Regione 250 mila euro”

A Guidonia Montecelio i tributi ambientali incassati per quasi 5 mln utilizzati per tappare i buchi di bilancio sebbene vincolati a progetti per i cittadini. La denuncia di Ammaturo di FdI.

Il comunicato del consigliere di Fdi Giovanna Ammaturo:

 

La legge regionale 17 del 2004 impone una tassa per il contributo ambientale su tutti gli autorizzati a scavare. Cave di pozzolana, calcare,  torbiere e travertino:   nella città dell’Aria sono 50 le autorizzazioni. Ogni anno dal 2006, venti  autorizzati,  hanno diligentemente  versato i tributi all’Ente per un totale di 4.589.281,168  mln di euro. La legge impone che il 20% sia stornato alla Regione Lazio mentre l’80% è vincolato per progetti ambientali. “ Peccato che lo storno è fermo al 2013, mentre il sindaco Barbet e la giunta pentastellata hanno incassato oltre 1,2 mln di euro durante il mandato  ma nulla hanno stornato alla Regione – dichiara il capogruppo di FdI Ammaturo- neanche la Regione ha reclamato, forse troppo presi a distribuirsi poltrone. Dal 2018 ho sollecitato al sindaco informazioni e spiegazioni sulla attività amministrativa nel merito ben cinque volte  : solo silenzio, come è d’uso.  È indubbio e rilevante la condotta distrattiva sui fondi:   sarà cura della Magistratura a cui pure mi sono rivolta,  acclarare le responsabilità e  punire non già la mancata adozione della Legge  bensì l’inerzia irresponsabile  dei funzionari  e della politica  la quale finisce per rendere poco trasparente il rapporto con i cittadini. I quali   non debbono  essere defraudati di progetti ambientali:  la legge detta anche come  pubblicizzare sui giornali  le opere da fare. La serietà degli amministratori pubblici non si coniuga con la nascita transalpina, slogan e superficialità soltanto: lo si dimostra nelle cose concrete. Come capogruppo di FdI e cittadina che vive da oltre 50 anni a Guidonia Montecelio sono delusa che alla popolazione siano stati negati 15 progetti ambientali, 15 elaborazioni, una all’anno, che l’avrebbero di certo arricchita in termini economici, morali e sociali. Intanto ogni due parole Barbet  si dichiara ambientalista: solo slogan di facciata  davanti alla realtà vilipesa .  Spiace che i tributi onorati da tanti imprenditori siano occorsi per tappare le falle di bilanci sempre più stringenti messi in mano a persone poco esperte capaci solo di “ tutta tara” come dicono a Roma. È necessario alzare il velo su troppi errori di Barbet che non sono soltanto gaffe grammaticali ma omissioni verso i cittadini che non possono passare sotto silenzio. Eccentrico  il rapporto del sindaco Barbet con i soldi: siede sul conto milionario, non paga i creditori dell’Ente, riscuote tributi dai cavatori ma non storna alla Regione,  non concretizza  la  riscossione di  affitti,  Tari e   sanzioni stradali:  forse per tenersi tutti buoni per le elezioni prossime.  È evidentemente  scaduto il rapporto fiduciario tra questa amministrazione e la Città.      La legge è uguale per tutti non solo per gli altri come predicavano sempre i pentastellati.  Siamo oltremodo garantisti attenderemo le rendicontazioni  del sindaco nel prossimo consiglio e gli esiti delle inchieste della magistratura inquirente senza essere né cupi né agitati nel rapporto con gli elettori. Spero che la mozione presentata susciti quel pungolo adeguato all’excapogruppo del M5S e presidente della commissione finanze che biasimò l’opposizione ad essere più stimolante sulla riduzione delle aliquote IMU. Fratelli d’Italia e il Capogruppo che mi onoro di essere hanno sempre dimostrato che ad essere eletti   ancora di più occorre essere trasparenti e leali con i cittadini. Non ci si vende né lasciarsi intimorire: lealtà, dedizione e fedeltà sono parte integrante del nostro dna.  Dimostrare capacità, osservazione, studio e analisi di una Città a cui non necessitano scienziati né ipocriti ambientalisti di facciata ma solo dedizione e cura non per il ruolo ma per i Cittadini e che non si debba tirare a campare in eterno pur di non perdere l’appannaggio economico del gettone di presenza.

 

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