Tivoli – Usi civici: la giunta regionale approva l’istruttoria demaniale del Comune

Al via ora la regolarizzazione della situazione demaniale nei piani di zona e la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà

 

La Giunta regionale del Lazio su proposta dell’assessora all’Agricoltura, Enrica Onorati, ha approvato la delibera sulla “esecutività della istruttoria demaniale sugli usi civici” del Comune di Tivoli. L’approvazione arriva al termine di un percorso di accertamento delle terre di uso civico nel comprensorio territoriale, affidato dal Comune a un’istruttrice demaniale. La verifica dello stato attuale della situazione del demanio collettivo nell’intero territorio comunale ha restituito una fotografia puntuale delle aree nelle quali insistono usi civici risalenti ai secoli scorsi (Ottocento) destinati per lo più al pascolo e dove, nel corso dei decenni, nonostante l’esistenza del vincolo, venne concessa l’autorizzazione a realizzare opere di edilizia residenziale e di urbanizzazione. L’accertamento degli usi civici esistenti – avviato dalla passata amministrazione Proietti – ha permesso così di consegnare al settore Agricoltura della Regione Lazio l’individuazione totale dei gravami di uso civico nel territorio.

In molte aree indicate dai documenti ottocenteschi come coperte da vincolo demaniale pubblico, venendo meno i presupposti che motivavano una tale destinazione, sono sorti palazzi e attività. È il caso di uno dei quattro piani di zona, a Tivoli Terme, sui quali si è posta l’attenzione particolare dell’amministrazione tiburtina. Il Comune aveva da tempo la necessità di verificare la presenza o meno di usi civici nei quattro piani di zona (due a Tivoli, nel quartiere Braschi e in zona Reali; uno a Villa Adriana in via Lago di Garda; e uno a Tivoli Terme), dove esistono palazzine di edilizia residenziale agevolata (legge 167/62) per un totale di mille appartamenti realizzati negli anni Ottanta. Dei quattro piani di zona, i primi tre sono liberi dai vincoli del demanio collettivo, mentre questi insistono nell’area di Tivoli Terme, dove sorge un complesso di oltre 400 appartamenti. Una situazione fotografata dalla relazione consegnata in autunno alla Regione per la parte di sua competenza, poi riaffidata al Comune di Tivoli affinché venisse pubblicata per 30 giorni nell’albo comunale per accogliere eventuali osservazioni. Il documento è tornato di nuovo alla Regione e l’iter si è concluso, appunto, agli inizi di marzo con l’approvazione regionale definitiva.

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Si ricorda che la legge 167/62 sull’edilizia agevolata consentiva ai soci della cooperativa edile che avessero realizzato degli appartamenti, di acquisire non la proprietà, bensì il diritto di superficie per 99 anni, un limite che nel frattempo si è tradotto nell’impossibilità di disporre del proprio appartamento in modo totale: difficoltà a venderlo, ad esempio, o a lasciarlo in eredità.

La conclusione della verifica degli usi civici esistenti su tutto il territorio è il punto di partenza importante, ora, per poter attuare ulteriori passaggi ai quali il Comune di Tivoli con i settori competenti sta già lavorando

«Si chiude un procedimento tecnico e amministrativo di rilevanza eccezionale per il Comune di Tivoli», spiega il sindaco Giuseppe Proietti. «Il lavoro fatto dall’amministrazione comunale consentirà a coloro che risiedono negli edifici costruiti nei quattro piani di zona di edilizia agevolata, di acquisirli in proprietà dietro pagamento di una somma che consentirà a coloro che all’epoca erano soci delle cooperative che hanno edificato, dopo circa 40 anni di esserne proprietari assoluti. Sono decine gli inquilini di questi appartamenti che hanno chiesto al Comune di poterli vendere o lasciare in eredità. Sarà possibile ora regolarizzare la posizione di tutte le famiglie che avevano potuto realizzare il sogno della propria vita – costruirsi una casa – e averla poi in proprietà senza più limiti temporali. Regolarizzazione che, d’altro canto, porterà anche benefici per le casse comunali».

«Nella relazione viene accertato definitivamente come, negli anni ‘70, gli uffici comunali di allora avessero destinato circa 14 ettari ai piani di zona per l’edilizia agevolata, garantendo l’assenza di vincoli», dice l’assessore all’Urbanistica Gianni Innocenti, «invece, in realtà, esisteva un vincolo per uso di pascolo a Tivoli Terme. Permessi di costruire illegittimi, come decretato da una sentenza del Tar Lazio, che sono costati di recente circa cinque milioni di euro di risarcimento danni al Comune di Tivoli che si aggiungono ai 2,5 milioni pagati in passato. L’approvazione regionale permetterà, ora, di rilasciare le certificazioni per dar modo a molti tiburtini di avviare gli atti di compravendita per immobili edificati anche in aree che da uso civico non sono gravate. Più complicata la vicenda dei piani di zona di Tivoli Terme per i quali occorrerà, onde sanarne la situazione, preventivamente trasferire – in accordo con la Regione e attraverso un procedimento di permuta – il gravame degli usi civici in un’altra zona di proprietà pubblica. L’impegno e l’auspicio dell’amministrazione è di giungere in tempi rapidi a una soluzione».

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Per il Comune di Tivoli si conclude un percorso avviato nel 2016, come ricorda l’assessore ai Quartieri, all’attuazione del programma e bandi, Nello Rondoni (assessore al Patrimonio e all’Urbanistica all’epoca dell’avvio del procedimento). «Lo studio commissionato sulla situazione esistente degli usi civici ricadenti sul territorio è stato approvato dalla Regione Lazio, atto conclusivo di un lungo processo. Questo è un decisivo passo in avanti per l’amministrazione comunale, dal momento che rappresenta uno strumento attendibile per la pianificazione dell’intero territorio. Inoltre, si è sbloccata la possibilità di trasformare i diritti di superficie in diritti di proprietà per gli assegnatari degli alloggi nelle aree interessate dall’edilizia residenziale secondo quanto previsto dalla legge 167/62. Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato a questo enorme risultato e, in particolare, i cittadini che hanno avuto fiducia nell’impegno dell’amministrazione».

«L’interesse affinché questo procedimento complesso arrivi al termine è molto alto per il Comune tiburtino, perché consentirà di “mettere ordine” nella situazione complessa degli usi civici, soprattutto nei quattro piani di zona, quello di Tivoli Terme in special modo» commenta l’assessora al Patrimonio Angela Dimiccoli. «Possiamo ora partire con la seconda fase, quella concreta e conclusiva del percorso che porterà decine di persone che lo vorranno a poter disporre di una loro proprietà dopo 40 anni dalla costruzione degli appartamenti; un impegno dell’amministrazione per dare una risposta a un numero elevatissimo di cittadini su un aspetto tanto importante per la loro vita, com’è, appunto, la proprietà assoluta della propria casa».

 

 

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