Lo straordinario sito archeologico di Ciciliano

All’interno del sito sono stati rinvenuti “materiali” risalenti all’epoca paleolitica e neolitica: una piccola ascia levigata

La Città del nord est è un territorio incredibilmente ricco di storia e di tesori. Un sorprendente patrimonio antico “celato” si trova a Ciciliano e si tratta di un sito archeologico indicato dagli storici come Trebula città dei Suffenas. La zona apparteneva alla stirpe degli Equi, una popolazione antichissima. Un antico popolo italico che occupava un’area oggi compresa fra il Lazio e l’Abruzzo, in Italia, costantemente citato nella prima decade di Livio come ostile a Roma nei primi tre secoli dell’esistenza della città. All’interno del sito sono stati rinvenuti “materiali” risalenti all’epoca paleolitica e neolitica: una piccola ascia levigata. La città successivamente viene annessa a Roma, come tutto il territorio dei Suffenas (erano quindici le città al suo interno). Ritornando a Tebula la famiglia egemone era senza dubbio quella dei Plauti Silvani, che poteva contare su numerosi magistrati romani. Nel corso del tempo, i Plauti Silvani hanno fatto costruire delle terme all’interno delle quali era presente un mosaico raffigurante il mito di Elle e Frisso, che nella mitologia greca erano i figli di Atamante, re di Orcomeno e di Nefele, la dea delle nubi. Distrutta dai romani insieme alle altre località la città, dopo il XII secolo, non viene più ricostruita

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