La “terza strada” di Denise Pipitone

“Palloncino blu su, su e su. In cielo se ne va su, su”. La cantava una bambina di Mazara del Vallo, davanti l’obiettivo della telecamera. Qualche giorno dopo di Denise Pipitone, siamo nel 2004, si perdono le tracce mentre giocava davanti. Indagini, processi, perquisizioni, interrogatori e diversi appelli della mamma Piera Maggio in tv non portano all’esito sperato. Sul banco degli imputati finisce la sorellastra Jessica Pulizzi, la mamma di Denise ha avuto la bambina fuori dal precedente matrimonio con Toni Pipitone, dal quale aveva già avuto il figlio maggiore Kevin. Pietro Pulizzi, era sposato precedentemente con Anna Corona e aveva deciso di mettere fine al matrimonio per iniziare una nuova vita con la nuova compagna Piera e la figlia Denise. Intanto, le indagini proseguono e alla prima figlia del padre di Denise segue la moglie Anna Corona, ma anche in questo caso la bimba scomparsa il primo settembre non si trova. A quella familiare si aggiunge una seconda ipotesi, che porta ad un coinvolgimento di un gruppo rom. Purtroppo, anche questa nuova via non porta al ritrovamento della bimba. Nella vicenda, non priva di colpi di scena, l’ultimo giunge dalla Russia. Olesya Rostova, è una ragazza  alla ricerca della madre che pare somigliare a Denise Pipitone. In realtà, il gruppo sanguigno di Olesya Rostova non è compatibile con quello della figlia di Piera Maggio. Recentemente è anche emersa una terza pista, che porta al rapimento mafioso. “A Mazzara- ha affermato la pm Maria Angioni- c’erano dei professionisti che portano via Denise, erano di alti livelli, un livello inusuale. Io ho chiesto aiuto alla Dda di Palermo. Io non posso dire tanto, non era il contesto normale, era pesante, ho sempre detto che era un gioco pesante”. Invece, altri magistrati che si sono occupati della vicenda sono convinti che la “terza via” è priva di qualsiasi riscontro.