TIVOLI – Rifiuti, va in pensione il poliziotto che scoprì l’Ecomafia

Roberto Pizzari ex Comandante del Distaccamento della Polizia Provinciale di Roma Est

E’ cresciuto col mito della divisa, quella del padre maresciallo pilota dell’Aeronautica militare morto in un incidente aereo durante un volo di perlustrazione su Monte Pellecchia, nella Sabina. Era l’estate del 1960 e all’epoca lui aveva appena 5 anni.

Da allora Roberto Pizzari ha coltivato un sogno, studiando e specializzandosi fino a diventare uno degli investigatori più esperti del territorio nel settore Ambiente e Rifiuti. Da sabato primo maggio lo storico funzionario della Polizia Provinciale del distaccamento di Roma Est a Villa Adriana è ufficialmente in pensione. Venerdì 30 aprile Pizzari ha riconsegnato le armi e dopo 44 anni e 5 mesi di onorato servizio ha appeso al chiodo la divisa da guardia, festeggiato dai colleghi insieme ai quali ha condiviso gli ultimi due lustri di carriera nella caserma di via Maremmana Inferiore.

Nato il 30 settembre del 1955, romano di Villa Gordiano, diplomato Perito Tecnico nel 1975 all’Istituto Pio IX nella Capitale, il 3 novembre 1976 Roberto Pizzari fu assunto dall’Amministrazione Provinciale di Roma come Aiutante Tecnico di ruolo e fino al 1981 lavorò come Addetto ai laboratori scientifici presso il Liceo Sperimentale “Peano” di Roma. Ben presto deve essersi reso conto che il camice da aiutante tecnico gli andava stretto e che la divisa era la sua seconda pelle. L’occasione per indossarla fu un concorso interno che vinse e gli permise il passaggio a Guardia Provinciale di ruolo addetto in prevalenza alle attività di Polizia Stradale.

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Passione per il lavoro e fiuto sono stati sempre le sue armi in più, così quando nel 1989 fu ufficialmente costituto il Corpo della Polizia Provinciale da semplice vigile passò al Nucleo di Polizia Giudiziaria e in particolare nel settore Ambiente. Il nome di Roberto Pizzari figura a capo della Squadra Investigativa che smantellò un traffico illecito di rifiuti tra la provincia di Roma e la Campania. Era il 1994 e a coordinare l’operazione denominata “Land Cleaning”, ‘Terra Pulita’, c’erano i giovani magistrati dell’allora Pretura di Roma Giuseppe De Falco, attuale procuratore capo di Latina, e Giuseppe Cascini, oggi procuratore aggiunto a piazzale Clodio. Un’operazione culminata con l’arresto per truffa di 28 persone tra imprenditori e intermediari coi clan di Camorra e in particolare coi Casalesi. Fu un caso clamoroso perché gli investigatori scoprirono che decine e decine di migliaia di tonnellate di rifiuti non più smaltibili nella discarica di Malagrotta venivano intercettate da imprese campane e indirizzate verso la ragnatela di discariche private tra Casal di Principe, San Cipriano e Giugliano per essere interrati anziché smaltiti regolarmente negli impianti pugliesi. Un’operazione storica perché da allora si affermò il termine “Ecomafia”, in un’epoca in cui l’ambiente era considerato materia di puro intrattenimento e la Polizia Provinciale quasi considerato un Corpo di serie B.

Una carriera dedicata all’onore della divisa e alla tutela dell’Ambiente quella di Roberto Pizzari, dal 2005 al 2011 Comandante del distaccamento di Colleferro, dal 2011 al 2019 Comandante della caserma di Villa Adriana. Nel suo destino c’era Guidonia, sede dell’aeroporto militare “Alfredo Barbieri” dove il padre Elio lavorava prima di morire in incidente.

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A Guidonia indagò e sequestrò l’impianto di trasferenza rifiuti solidi urbani della “Eco Consul”, sempre a Guidonia indagò, sequestrò e ottenne la confisca dell’impianto rifiuti ferrosi della “Siderurgica Tiburtina” e la condanna in primo grado dei titolari, solo per ricordare i blitz più eclatanti. E’ stata sempre la squadra diretta da Pizzari a scoprire la nuova frontiera dei rifiuti nella provincia Nordest, una decina di impianti tra Guidonia e Tivoli gestiti da italiani ed egiziani dove venivano recuperate abusivamente le cassette della frutta in legno e plastica per essere rimesse in commercio in barba alle più elementari norme igieniche.

Ed è sempre la stessa squadra che sul territorio ha effettuato i primi arresti per rogo tossico di cassette di plastica inutilizzabili. E ancora: l’indagine sui terreni demaniali adiacenti alla Villa di Adriano occupati abusivamente, il sequestro dello stabilimento di Ponte Lucano adiacente alle Cartiere e la scoperta di un milione di litri di rifiuti accatastati in due silos. L’ultima operazione il 19 aprile all’Albuccione col sequestro di via Togliatti ridotta a discarica abusiva di rifiuti urbani, bonificata a restituita al Comune una settimana dopo.

E adesso che farà Roberto Pizzari? “Aiuterò mia moglie nella gestione del forno”, commenta sorridendo e strizzando l’occhio.

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