Vitamine e aminoacidi come probabile cura, l’esperimento del San Raffaele di Roma
Si chiama sindrome post- Covid ed ha alcune caratteristiche in comune: spossatezza, affanno, perdita dell’olfatto o del gusto, confusione mentale, problemi di memoria.
Colpisce il 95% dei pazienti Covid 19 ed è legata alla severità con cui si è manifestata la malattia. Gli effetti possono durare per settimane se non, addirittura, per mesi.
La sindrome post-COVID ancora non è stata ben definita perché le ricerche sono appena iniziate. Il termine è usato genericamente per caratterizzare le persone in cui persistono o si sviluppano sintomi al di fuori dell’infezione virale iniziale.
Quanto alle cause, gli studiosi sono ancora molto incerti. Si pensa sia dovuta ad una risposta immunitario-infiammatoria impazzita o forse ad attività virale ancora in corso.
L’approccio terapeutico è orientato, in questo momento, verso un programma di riabilitazione personalizzata (respiratoria e motoria), con l’introduzione di supporti nutrizionali a base di vitamine e aminoacidi, associati a un corretto stile di vita.
Molto importante anche la gestione dei disturbi della sfera psichica dei pazienti affetti da sindrome post- Covid che lamentano un vero e proprio disturbo post-traumatico da stress.
Presso l’IRCCS San Raffaele di Roma è stato testato positivamente l’impiego di L-arginina e vitamina C a lento rilascio.
In particolare, sono stati presi in considerazione 100 pazienti di entrambi i sessi tra 30 e 80 anni. La metà è stata trattata con placebo.
Il parametro valutato è stato il test del cammino, ovvero la distanza che un soggetto può percorrere camminando il più velocemente possibile su una superficie piana in sei minuti.
I risultati ottenuti hanno dimostrato che i pazienti trattati con L-arginina e vitamina C liposomiale hanno migliorato significativamente la loro performance fisica rispetto al placebo, con un miglioramento nella sintomatologia generale post-Covid.