Piccoli Comuni: “Perchè non ci avete ascoltato?”. Ora il Recovery plan rischia di saltare

La denuncia a firma del Dottor Vito Mario Burgio, da sempre consulente a titolo gratuito dell'Associazione.

Da più di 25 anni svolgo le funzioni di consulente a titolo gratuito per l’Anpci. Nella prima decade di giugno sono rimasto colpito dalla serie ininterrotta di dichiarazioni di Sindaci Anpci e di Parlamentari contro l’abuso d’ufficio, contro il codice degli appalti, contro l’Anac, contro la legge Severino, contro le norme che consentono le liste farlocche. Non voglio far polemica ma, in punta di penna, voglio far notare che tutti i soggetti politici parlano come se quelle leggi fossero piovute da Marte o come se quelle leggi non fossero state mai esaminate in Conferenza Stato – Enti Locali, (dove solo l’Anci ha il diritto di partecipare) o non fossero mai state discusse e approvate in Parlamento dagli stessi politici che oggi le rinnegano.

L’Anpci contro tali norme si è battuta da subito per la loro abrogazione e i documenti riportati sui giornali e depositati in Parlamento e presso i ministeri competenti sono a dimostrarlo:

– Abuso d’ufficio: sin dal 2000 (21 anni fa) Anpci ne chiede l’abolizione;
– Codice degli appalti: l’Anpci ne chiede l’abolizione da sempre; legge del 2016 composta da 220 articoli ed entrata in vigore il giorno dopo anche se necessitava di 50 decreti attuativi. Sulla stessa legge il 16 luglio 2016 il governo correggeva 172 refusi rinvenuti. Non basta. Il 20 aprile 2017 venivano apportate altre 441 modifiche al testo e veniva stabilita l’approvazione di altri 60 decreti attuativi;
– Anac: dal 2016 Anpci ne chiede l’abolizione. L’Anac solo nel 2016 produsse 1388 delibere (4 delibere al giorno compresi sabati e domeniche). Per maggiori dettagli vi rinvio a un mio articolo comparso su ItaliaOggi del 28 luglio 2017, pag 45, dal Titolo: “Lettera a Raffaele Cantone: Provi Lei, Presidente, a fare il Rup”;
-Legge Severino del 2012, approvata da una maggioranza bulgara. Da subito l’Anpci denunciò la sperequazione del testo in particolare nei confronti degli amministratori locali e i danni che avrebbe recato alla rappresentanza politica dei cittadini e ne chiese l’urgente modifica;
-Liste farlocche: da sempre l’Anpci ha chiesto la modifica delle norme in materie di liste farlocche e quorum senza elettori Aire. Dopo quasi 20 anni finalmente un ramo del Parlamento ha approvato il mese scorso le prime modifiche.

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Se il Parlamento e la Conferenza Stato – Enti Locali avessero ascoltato, sin da subito, i sindaci dei piccoli comuni, rappresentati dall’Anpci e definiti dal Presidente Mattarella “le sentinelle del territorio”, non saremmo oggi costretti a modificare in fretta e in furia norme che rischiano di far saltare il Recovery plan.
Invito il Parlamento e il Governo a confrontarsi meno con le grandi città, a guardare meno ai sondaggi e collegarsi anche con Anpci composta dai sindaci dei piccoli comuni, Sindaci che conoscono molto bene cosa serve veramente ai cittadini con i quali si confrontano quotidianamente e senza intermediazione.

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