Dietrofront su AstraZeneca: uso destinato agli over 60

I richiami con Pfizer e Moderna. L'impatto sulla campagna vaccinale

Si parte immediatamente

Dopo il caso della giovane deceduta a Genova ed i dubbi sollevati da diversi scienziati, il ministero della Salute aggiorna le raccomandazioni relative all’utilizzo del farmaco dell’azienda anglo-svedese, già modificate tre volte dall’inizio dell’anno.

Per Johnson & Johnson, vaccino come Az a vettore virale, resterà invece la “raccomandazione” ad utilizzarlo per gli over 60 poiché i casi di trombosi sono meno frequenti.

Il parere del Cts è arrivato dopo una lunga discussione tra gli esperti e dopo la richiesta di decisioni “chiare, inequivocabili e tempestive” da parte delle Regioni, che nel frattempo stanno sospendendo anche gli open day, autorizzati a maggio dallo stesso Comitato.

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Tutto nasce dal calo dei contagi, spiegano le autorità sanitarie: essendo mutato lo scenario epidemiologico è anche cambiato il rapporto tra benefici derivanti dalla vaccinazione e rischi come le trombosi. In realtà la raccomandazione a usare in via preferenziale AstraZeneca per gli over 60 c’era già.

Si tratta comunque di una svolta decisa in un momento in cui la campagna vaccinale ha superato i 40 milioni di somministrazioni e raggiunto, con una dose, il 49% degli italiani vaccinabili.

La novità entra in vigore immediatamente: tutti coloro che hanno dai 59 anni in giù e hanno già fatto la prima dose con il vaccino a vettore virale riceveranno il richiamo con Pfizer o Moderna.

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Anche se cambiano i preparati utilizzati, resteranno identici i tempi della seconda somministrazione, che si farà quindi a 12 settimane dalla prima iniezione con AstraZeneca.

Sono circa un milione gli under 60 che devono ancora concludere il ciclo iniziato con AZ, tra loro anche 10mila giovani tra i 18 e i 19 anni.

Il dietrofront su AstraZeneca avrà naturalmente un impatto su tutta la campagna vaccinale ma il commissario per l’emergenza Figliuolo assicura la tenuta di tutto  il sistema.

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