TIVOLI - Partitella in piazza, Convitto demolito a pallonate

Il Rettore Manna lancia l’sos al sindaco Proietti e al Procuratore Menditto. “Istituto usato come porta, lastre di travertino divelte: serve un presidio dei vigili”. Il caso in edicola domani su #tiburno

Non sarà come un impianto con erba sintetica e porte, ma deve avere il suo fascino giocare la partita di calcetto nell’arena centrale della città.
E’ piazza Giuseppe Garibaldi a Tivoli, un’area circoscritta tra bellezze storiche patrimonio dell’Unesco visitate dai turisti di tutto il mondo come Villa d’Este e l’Anfiteatro di Bleso.
E’ lì che da anni dal primo pomeriggio a notte fonda scatta la partitella tra ragazzi e ragazzini in spregio al divieto di giocare a palla.
A pagare le conseguenze delle sfide è il Convitto Nazionale “Amedeo di Savoia Duca d’Aosta”, un’istituzione scolastica fondata nel 1889, che comprende scuola elementare, media e istituto alberghiero. Ogni giorno il plesso monumentale si trasforma nella porta del campetto improvvisato e diventa così il bersaglio di parate mancate e “bordate” ben assestate dai ragazzi.
Il risultato? Pannelli di travertino sulla facciata letteralmente staccati o pericolanti, serrande delle finestre fatte a pezzi, mentre in piazza Garibaldi a controllare il rispetto delle restrizioni e del patrimonio artistico di Tivoli non c’è nessuno.
E’ tutto messo nero su bianco dal Rettore Antonio Manna in una lettera scritta al sindaco Giuseppe Proietti, al Comandante della Polizia Locale Roberto Carbone e per conoscenza al Procuratore della Repubblica di Tivoli Francesco Menditto.

L’APPROFONDIMENTO SU TIBURNO IN EDICOLA MARTEDI’ 15 GIUGNO

Condividi l'articolo:
LEGGI ANCHE  GUIDONIA - Calcio a 5, primo Memorial per Stefano Salvatori

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.