Il presidio di solidarietà per i lavoratori della logistica aggrediti a Lodi alla Zampieri Holding di Fiano Romano

Il 15 giugno nutrita partecipazione di varie sigle sindacali, associazioni e cittadini davanti alla Zampieri Holding di Fiano, in solidarietà con i lavoratori della logistica picchiati mentre protestavano davanti alla sede aziendale di Lodi

Quello che colpisce di più, durante il presidio di solidarietà per i lavoratori della logistica picchiati mentre protestavano nella sede di Lodi della Zampieri Holding, perché rimasti senza lavoro, è stata la nutrita presenza di un gruppo di ragazzi studenti delle scuole medie davanti allo stabilimento dell’azienda di Fiano Romano. Essere solidali con i lavoratori che protestano è per loro la convinzione che può essere l’unico modo per affrontare quello che hanno davanti, senza grosse prospettive o favole sul mantra “andrà tutto bene”: una vita lavorativa precaria, in cui il lavoro ha perso qualsiasi valore sociale e umano, per chi lo fa, naturalmente, non certo per i datori che lo considerano una sorta di regalo, invece che un diritto sancito dalla Costituzione. Un popolo di lavoratori e non, quello che ha sostato un paio d’ore nel presidio davanti ai cancelli chiusi della Zampieri Holding a Fiano (sembra che per i dipendenti ci sia stata una inaspettata giornata di riposo), molto preoccupati per la situazione che vede rispondere in maniera violenta alle rivendicazioni, come se il ‘diritto di sciopero’ sia un residuo del passato, un’anomalia della storia da dimenticare in fretta. Ma proprio la storia si fa sentire prepotente: lo sottolineano più volte i partecipanti, come Massimo Pedretti, sindacalista della Usb, Unità sindacale di base, che ha promosso la manifestazione, citando più volte la frase ‘fascismo aziendale’. Perché? Perché ricorda in modo inquietante quando successo 100 anni fa, spiega Pedretti, quando il biennio rosso caratterizzato da un forte movimento operaio e l’occupazione delle fabbriche, fu soffocato dallo squadrismo fascista in ascesa, con le sue azioni sistematiche e violente.

Del pestaggio di Lodi, di cui ancora non si sa nulla esattamente sui responsabili né ci sono delucidazioni del perché le forze dell’ordine non siano intervenute, silenzio assordante da parte dei partiti della sinistra (la cui latitanza è rappresentativa del deterioramento delle condizioni sindacali) e, a proposito di solidarietà, nessun commento da parte dei sindacati unitari.

Il presidio davanti alla Zampieri Holding di Fiano si è concluso con l’intenzione dei sindacati di base di continuare le loro battaglie, come lo sciopero della logistica indetto per il prossimo 18 giugno: non ci sarà una manifestazione vera e propria, ma presidi un po’ in tutti gli stabilimenti interessati, per stoppare questo clima sconcertante che vede i lavoratori in prima fila per rivendicare i loro diritti. Questo, fino a prova contraria, qui in Italia si può ancora fare.

 

 

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