Sui vaccini è confusione, non caos!

IL pugno di ferro del governo che impone Pfizer e Moderna per i richiami di vaccinazione esplica la confusione tattica nel quale si muove questa campagna di salvazione universale

Forse dovremmo risalire a Badoglio e all’Italia che si ritira dalla guerra ma ci sta dentro, per fare un parallelo a uno stato di totale approssimazione della classe dirigente del paese. Ma anche di improvvisazione è recupero di una facoltà imperativa.

Il ministro della salute più debole della storia repubblicana ha imposto che richiamo vaccinale per chi si ha fatto Astra Zeneca ed ha meno di sessanta anni sia con Pfizer e Moderna. I governatori degli enti regione non hanno potuto diversamente. Avrebbe significato una sorta di azione secessionista. La bizzarria di Roberto Speranza sta tutta nelle motivazioni: ascoltiamo quel che ci dice la scienza. Quale scienza? L’Ema o l’Aifa? oppure il Comitati Scientifico Tecnico che si riunisce, discute, ma non ci dà nessuna evidenza del suo dibattito solo le conclusioni finali? Come se il popolo imbelle non fosse all’altezza di entrare nelle dinamiche di tanta sapienza. Se dovessi applicare questa logica anche alla politica a prendere le grandi decisioni dovrebbe essere un comitato di sapienti della politica senza consultare il popolo! Questo per dire che è molto pericoloso l’incuneare una logica di questo tipo: chi sa decide, chi non sa tace e si allinea.

Umberto Eco lo chiamò cretinismo da Mike Buongiorno che nel dirimere le questioni su risposte contestate dai concorrenti si affidava insindacabilmente al notaio presente in trasmissione.

Il notaio dei nostri tempi sono gli scienziati? Oppure il governo che si attiene su quanto costoro pontificano? Il notaio è invece qualcosa di più impersonale. Un filosofo di inizio Novecento lo ha chiamato il ‘mondo della tecnica’. Ed è ‘la tecnica’ che per essere, grazie a una nostra proiezione, infallibile, si prende gioco di noi.

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