C’era un guasto e lo aveva segnalato

La morte sul lavoro di Laila poteva essere evitata se solo fossero state ascoltate le sue segnalazioni

L’operaia rimasta stritolata dalla macchina aveva fotografato il difetto di apertura del mezzo e ripetutamente indicato alla gestione

 

La provincia di Modena è ancora nel lutto e le ultime notizie sui precedenti delle circostanze che l’hanno vista vittima del meccanismo difettoso nel circuito industriale aggiungono rabbia al sentimento di ineluttabilità della morte. Sì, perché questa morte poteva essere evitata se la direzione avesse osservato maggiore attenzione alla dinamica non funzionante che si evidenziava nel circuito.

Secondo le testimonianze del fidanzato che avrebbe dovuto sposare tra un mese, Laila parlava di questo difetto nel circuito produttivo e prontamente lo aveva segnalato. Se fosse stata ascoltata probabilmente la sua fine si sarebbe evitata.

Sono state rilevate le immagine che dallo smart Laila aveva effettuato al meccanismo inceppato. L’operaia di Camposanto, in provincia di Modena, morta martedì mattina, aveva anche consegnato le immagini che attestavano il difetto di funzionamento del macchinario.

Il caso oramai passa alla Procura di Modena i cui indizi di reato per omicidio colposo non sollevano da responsabilità più specifiche che sono dirette alle garanzie nei luoghi di lavoro, in tutti i suoi aspetti.

IL ministro Andrea Orlando, titolare del dicastero del Lavoro, pare abbia proposto una patente a punti per le imprese produttive dove siano segnalate prontamente aziende inadempienti. Rischia di aggiungere carta e burocrazia a un problema che è determinato dalla concorrenza sfrenata e dalla rincorsa al prezzo più basso.

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