Il messaggio per il Generale

Dopo la strage in via Carini, il quattro settembre, compare una frase passata alla storia

“Qui è morta la speranza dei palermitani onesti”. Questo messaggio, è il 4 settembre del 1982,  passato alla storia compare in via Carini dopo l’azione mafiosa che uccide barbaramente l’ex Generale Prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, la compagna Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. Attorno a questo episodio drammatico nel nostro Paese si è scatenato di tutto: P2, l’Anello, servizi segreti cosiddetti deviati, depistaggi, pentiti o presunti tali e boss del calibro di Tommaso Buscetta. Rammentiamo il Generale scende nel profondo sud in un periodo durante il quale Cosa Nostra, il termine mafia ha detto Buscetta è solo una “fantasia” creata dai giornalisti, scatena una vera guerra contro lo Stato. Nei tre anni precedenti, la mafia uccide valenti investigatori, magistrati e uomini politici come Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa e Pio La Torre. Questa al pari di altre è una storia attorcigliata su altre vicende del nostro Paese e legata ad un “giallo”: i documenti in possesso del Generale una sorta di assicurazione sulla vita. All’indomani della strage spariscono dall’abitazione del Prefetto alcune carte forse legate al sequestro Moro perché pare che durante le ricerche dell’indimenticabile statista Dalla Chiesa riesce a trovare la prigione, senza poter intervenire. A questo punto la posizione del Generale diventa molto “scomoda” come ha anche affermato Mino Pecorelli direttore del periodico OP, anche lui assassinato.

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FGI

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