Scuola, allarme cattedre vuote

Secondo l'associazione presidi del Lazio 7 precari su 10 rifiutano supplenze

La maestra non c’è, il rischio che si torni a casa. Non è una giornata particolare, tra Roma e provincia, ma la normalità. Quest’anno infatti le lezioni sono partite a singhiozzo. A dare l’allarme i presidi che, in una lettera all’ufficio scolastico, hanno avvertito: “Così è impossibile garantire la didattica”.
Solo su Roma – calcolano – mancano 1500 supplenti, anche sul sostegno. “I genitori non ne possono più, si lamentano con noi presidi ed hanno ragione” spiega Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi del Lazio “perché vengono lesi i diritti degli studenti. Ma la colpa non è della scuola. In questa condizione non si riesce a garantire né l’orario scolastico curricolare né tanto meno le attività di insegnamento”.
Le prime convocazioni da graduatorie provinciali, fatte prima dell’inizio dell’anno scolastico per i supplenti annuali, spesso non sono andate a buon fine, soprattutto per rinuncia. Si compensa con le supplenti brevi dalle graduatorie di istituto, ma senza risultato perché molti non accettano, in attesa dell’incarico annuale. “Il problema riguarda soprattutto le scuole periferiche spiega Costarelli. Circa 7 precari su 10 non risponde alla chiamata”.
E così i dirigenti si sono rivolti all’Ufficio scolastico regionale del Lazio: “chiediamo con urgenza di trovare una rapida soluzione e di avere notizie certe sulle tempistiche previste per la conclusione delle nomine”. Intanto nelle scuole seggio-elettorale è scattata la chiusura di un paio di giorni.

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