“In Ucraina siamo pronti al peggio”

Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg

Non esiste soltanto l’invasione come strumento militare per cercare di recuperare l’Ucraina da parte della Russia di Putin. Secondo la Nato che di stanza presidia la nazione a ridosso della Russia le forme ritorsive o di autentica riacquisizione dell’area vasta potrebbero manifestarsi attraverso operazioni sotto copertura, sabotaggi, attacchi informatici, oppure un vero e proprio colpo di Stato.

Quasi a dire che l’invasione militare riguarda metodi e strategie legate ai precedenti millenni. A parole entrambi i fronti vogliono evitare la guerra, ma in effetti entrambe gli imperi si stanno preparando a combatterla. Difficile capire quali saranno le modalità. Certo gli Usa non rinunciano all’avamposto Nato sotto i piedi della Russia che, a sua volta, non può tollerare di avere il nemico in quella che ha sempre ritenuto fosse la sua casa: la Russia.

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La diplomazia deve lavorare e con molta solerzia. L’innesco delle ostilità è rappresentato dall’eventuale invasione della Russia in Ucraina. In tal senso l’annuncio dell’’invio di una spedizione militare in Europa orientale.

Ma nella solita pratica del mostrare i muscoli il fronte Nato mostra di essere legati a una forma tradizionale di scontro militare, quello con eserciti veri e propri che si misurano. Entrambi i fronti mostrano fermezza l’un verso l’altro, ciascuno forte dei propri convincimenti. Gli States di difendere il nuovo presidio Nato, la Russia di non poter tollerare una provocazione militare ai suoi confini. Fonti ben informate parlano di un contingente che potrebbe arrivare ottomilacinquecento militari americani, pronti per essere operativi in Ucraina. Le stesse fonti rilevano che i paesi del continente europeo sono pronti a dare una mano perseguendo la stessa logica. Sono Danimarca, Spagna e Francia che avrebbero già messo a disposizione caccia e navi da guerra nel Baltico e nel Mar Nero. L’inghilterra si dice pronta ad intervenire con dispiegamento di truppe – ha detto chiaramente Boris Johnson.

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Finora siamo a livello di dichiarazioni ma è un modo per far capire a Wladimir Putin, “chi vuole capire, capisca”.

 

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