I tecnici del Dipartimento di Prevenzione della Asl Roma 5 sul piede di guerra a causa della modifica unilaterale dell’orario di lavoro e della reperibilità a fronte del numero esiguo di personale.
Lo annunciano il Responsabile Territoriale FP CGIL Aldo Capobianchi e il Coordinatore FP CGIL Maurizio Cistaro in una nota indirizzata al Commissario straordinario Silvia Cavalli, al Direttore Amministrativo Filippo Coiro, al Direttore Sanitario Franco Cortellessa, al Direttore del dipartimento di prevenzione Giuseppe Muratore, oltre al Direttore del dipartimento delle professioni Luigia Carboni e al Responsabile Relazioni Sindacali Vincenzo Romeo.
Nella nota i sindacalisti annunciano un’assemblea con presidio del personale del Dipartimento di Prevenzione presso la sede della Direzione Generale di via Acquaregna per martedì prossimo 23 aprile dalle ore 11 alle ore 15: all’ordine del giorno, la richiesta di assunzioni di personale e di revoca dell’ordine di servizio sulla modifica unilaterale dell’orario di lavoro e della reperibilità del personale del Dipartimento di Prevenzione deciso senza un confronto con le organizzazioni sindacali.
Nella nota i dirigenti Cgil denunciano la grave carenza di personale.
“Dai dati forniti dal Dipartimento delle professioni – si legge nella nota – la carenza dei soli tecnici di prevenzione ammonta ad oltre 20 unità (la Regione in una recente nota parla addirittura di una carenza di 40 unità per la ASL Roma 5) questo non consente ad oggi ipotesi di turnazione di 7.12 ore su due turni in sovrapposizione e l’apertura delle attività sulle 12 ore.
Considerato il blocco delle assunzioni e l’estensione del territorio da controllare, le modifiche orarie imposte per la copertura giornaliera del servizio possono determinare una riduzione della qualità e della quantità delle prestazioni erogate per garantire la sicurezza e il controllo delle attività e dei servizi (con il rischio di mancato raggiungimento dei LEA), pertanto distribuire il personale per garantire anche i turni pomeridiani, non farebbe altro che diminuire il personale in servizio la mattina con inevitabili ripercussioni e riduzioni dell’attività lavorativa”.
“L’orario di lavoro svolto dai Tecnici di Prevenzione, dei diversi Servizi – proseguono Capobianchi e Cistaro – deve avere una propria specificità non paragonabile a turnazioni standard di tipo assistenziale , infatti l’attività lavorativa, la turnazione e l’orario (vigilanza, indagini di polizia giudiziaria, pareri etc..) deve svolgersi obbligatoriamente con due operatori nel rispetto delle norme di anticorruzione e delle disposizioni regionali, e tenendo conto degli orari legati alle aperture delle aziende, enti e attività sottoposte al controllo e all’ispezione.
La turnazione con l’orario basato sulla settimana corta e solo due rientri settimanali con successiva applicazione della reperibilità, in presenza di grave carenza di organico ha consentito di rispondere sino ad oggi anche se con difficoltà alle esigenze operative del Dipartimento di Prevenzione.
Si sottolinea inoltre che appena pochi mesi fa sono stati notevolmente ridotti i turni di reperibilità, per portarli nei limiti contrattuali, attraverso il contributo e la disponibilità di tutti i lavoratori, nonostante le persistenti e notevoli carenze di organico.
Pertanto si propone in attesa delle assunzioni di mantenere la turnazione con solo due rientri settimanali e coprire il resto dell’orario con l’attivazione della pronta disponibilità visto che il CCNL non vieta la reperibilità pomeridiana ma stabilisce che “ La pronta disponibilità è limitata di norma ai turni notturni e ai giorni festivi”.
In alternativa proponiamo il turno di 7,12 antimeridiano con copertura del pomeriggio attraverso l’utilizzo dei fondi dipartimentali come avviene in numerose altre ASL e l’utilizzo della reperibilità per i turni notturni o festivi.
Si resta disponibili alla valutazione complessiva della pronta disponibilità svolta in azienda dal personale delle diverse professioni.
Si chiede infine di comunicare la quantificazione e l’eventuale impiego dei fondi derivanti dagli introiti del D. Lgs.758 e dalle altre attività svolte dal Dipartimento di prevenzione dall’anno 2020″.