TIVOLI – Nuovo Ospedale, la Asl risarcisce gli occupanti per liberare i suoi terreni

Sei persone si dividono 70 mila euro per aver piantato olivi sui terreni dell’ex Istituto Santo Spirito dove sorgerà il policlinico

Intentare una causa contro ciascuno di essi avrebbe comportato un lungo lasso di tempo. Troppo per chi, invece, ha urgenza di rientrare in possesso della proprietà occupata e costruire.

Così la Asl Roma 5 di Tivoli ha deciso di arrivare ad un accordo bonario con gli occupanti dei terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito di via Cesurni, a Tivoli Terme, sui quali è prevista la realizzazione del Nuovo Ospedale Tiburtino (Not) per il quale la Regione Lazio ha stanziato qualcosa come 205 milioni di euro.

E’ quanto stabilisce la delibera numero 2119 –CLICCA E LEGGI LA DELIBERA– firmata ieri, mercoledì 14 dicembre, dal Direttore Generale della Asl di Tivoli Giorgio Giulio Santonocito.

Con la delibera viene autorizzata la liquidazione di un indennizzo pari a 70.100 euro a sei occupanti a fronte delle scritture private sottoscritte con l’Azienda Sanitaria.

Per gli amanti del dettaglio 10.590 euro verranno pagati a R. P. e altrettanti a E. N., 10.190 euro saranno corrisposti a G. R. e la stessa somma spetterà a U. A., 14.270 a V. S., infine una cifra pari a 7.135 euro ciascuno verrà versata rispettivamente a P. C. e a M. C.

Secondo la delibera numero 2119, si tratta di occupanti che negli anni, senza alcun consenso della Asl, hanno utilizzato i terreni del Santo Spirito per disfarsi di cose e allo stesso tempo avrebbero apportato delle migliorie.

Tant’è che le somme sono state riconosciute come indennizzo per le migliorie apportate: in poche parole, gli occupanti avrebbero fatto aumentare di valore i terreni di proprietà della Asl trasformati per lo più in orti e in uliveti.

L’idea del Nuovo Ospedale Tiburtino era nata in Regione Lazio a luglio del 2019 e da quel momento erano state attivate le procedure per reperire i 200 milioni di euro, individuare le aree, redigere uno studio di fattibilità e affidare la progettazione esecutiva da 6 milioni e mezzo di euro (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO).

Ma quando la Asl incaricò la ditta di recintare le aree del Not, gli occupanti rivendicarono i propri diritti.

A quel punto, l’unica soluzione per proseguire nella progettazione in maniera celere è stata quella di un accordo bonario a fronte del quale gli occupanti non avranno più nulla a pretendere.

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A detta della Asl, la preminente necessità di liberare i terreni assume rilevanza di ordine pubblico.

A legittimare le sei scritture private è stato il parere reso lo scorso mercoledì 7 dicembre dall’avvocato Valentino Vescio di Martirano, coordinatore responsabile dell’Avvocatura della Asl.

L’Azienda sanitaria ha ritenuto opportuno riconoscere le migliorie apportate dalle parti private sottoscrittrici delle scritture in esame – scrive nel parere l’avvocato Valentino Vescio di Martirano – Tale manovra si pone in linea con situazioni non dissimili ove gli occupanti di terreni pongano in essere migliorie su un fondo rustico.

Del resto, tali parti private venivano immesse nel possesso di tali terreni con decreto prefettizio del 16 ottobre 1946 numero 11290/779 creando una sorta di affidamento sulla legittimità del loro operato sui terreni”.

D’altronde – prosegue il coordinatore responsabile dell’Avvocatura della Asl – l’adozione di tale scelta è in linea con il carattere conciliativo teso a garantire la celere finalizzazione del Not (Nuovo Ospedale Tiburtino) il cui importo è stato determinato dalle valutazioni dell’ingegner Ferone.

I soggetti coinvolti nella stipula delle scritture private sono i medesimi che, in parte, promuovevano azione giudiziaria sfociata nella sentenza 439/2019 del Tribunale di Tivoli poi impugnata presso la Corte di Appello di Roma.

La vicenda, invero, attiene al più ampio contenzioso tuttora pendente presso la Corte Capitolina attinente, in parte, i terreni su cui dovrebbe sorgere il Not, terreni identificati in Catasto al foglio 65, particelle 491, 492, 493, 494, 495, 489 e 750”.

Nel suo parere l’avvocato Valentino Vescio di Martirano continua così.

Ebbene, si deve evidenziare che le parti private del giudizio hanno formulato genericamente la loro domanda di usucapione, affermando di possedere una superficie complessiva di terreno, e chiedendo l’accertamento dell’usucapione in proprio favore soltanto in via residuale e sussidiaria rispetto al diritto che verrà accertato sussistente in favore dei singoli soci delle medesime.

Dall’esame degli atti di causa, di primo e secondo grado, relativi ai due giudizi in cui parti le Cooperative agricole Vittorio Menghi, Ieranense e Cooperativa Agricola 2000, nonché singoli soci delle stesse, e della documentazione in possesso dell’Avvocatura Regionale, non è stato possibile chiarire se e da quali soci persone fisiche essi siano occupati, poiché gli atti di citazione, ed in specie quello di primo grado di giudizio, non identificavano i terreni con gli estremi catastali, ma soltanto con l’estensione e con l’indirizzo”.

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Al riguardo – aggiunge il dirigente dell’Avvocatura – la via Cesurni (o via Albinoni) ricorre in qualche caso, tra i soci della Cooperativa Agricola 2000, che dovrebbe essere quella che da ultimo li detiene.

Le suddette particelle non sarebbero coincidenti con quelle individuate nei verbali di trasferimento dei beni dell’ex Pio Istituto dal Comune di Tivoli all’Azienda Sanitaria che, per quanto di interesse, sono così individuati nel verbale di consegna del 14 novembre 2012:

Foglio 65, particelle 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 24, 30, 36, 37, 48, 49, 50, 56, 57, 58, 62, 63, 64, 70, 71, 72, 75, 76, 80, 81, 82, 83, 84, 85 e 86.

Da un raffronto con le planimetrie però pare che le particelle siano state aggiornate e per tale motivo i numeri non coincidano.

D’altronde, va rilevato che l’area scelta per la costruzione del Not, dalle fotografie allegate allo studio di fattibilità, sembrerebbe essere non urbanizzata, pertanto, dovrebbe rientrare nella porzione di terreno residuale, non rivendicata dai singoli soci, ma dalle Cooperative e in specie dalla Cooperativa Agricola 2000 che ha sede proprio in via Cesurni.

A tal fine le parti private hanno dichiarato che non ci sono terzi soggetti che potrebbero vantare diritti similari sulle porzioni di terreni in discussione.

Pertanto e comunque per tuziorismo difensivo, le scritture private sottoscritte dalle parti verranno depositate in giudizio per il tramite dell’Avvocatura Regionale per dare atto della rinuncia parziale alle domande vantate dalle parti private sulle porzioni di terreno oggetto dell’indennizzo di cui si discute”.

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