PALOMBARA SABINA - Tragedia alle Terme, la Procura sequestra l’impianto

Ipotesi di reato: omicidio colposo

Perché la piscina è stata svuotata quando all’interno dell’impianto erano ancora presenti i clienti?

Perché il bocchettone di uscita dell’acqua era senza grata di protezione?

E soprattutto perché nessuno si è accorto della presenza del bambino nei pressi della vasca?

Sono alcuni degli interrogativi al centro delle indagini per la tragica morte di Stephan Bakanev, il bambino di 8 anni di origine russa e residente a Castel Madama morto annegato ieri pomeriggio alle Terme Sabine di Cretone, a Palombara Sabina (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

La Procura di Tivoli ha aperto un fascicolo e delegato le indagini ai carabinieri della stazione di Palombara Sabina e della Compagnia di Monterotondo: l’ipotesi di reato provvisoria è di omicidio colposo.

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Per ricostruire con precisione la dinamica dell’incidente e le cause del decesso del piccolo è stato disposto il sequestro dell’impianto termale e l’esame autoptico sul corpicino di Stephan.

Già ieri sera, giovedì 17 agosto, a poche ore dalla tragedia, la Direzione delle Terme Sabine di Cretone aveva annunciato con un post sulla pagina Facebook la prossima chiusura.

“A causa di un tragico incidente occorso nella giornata del 17 agosto che ci ha profondamente scossi e addolorati – hanno scritto i titolari – dobbiamo purtroppo comunicarvi che la disponibilità delle piscine sarà interdetta per i prossimi giorni.

Per chi ha già prenotato anticipando l’importo, lo stesso sarà rimborsato.

Sarà nostra premura comunicare altre notizie”.

Contattati dal quotidiano on line della Città del Nordest Tiburno.Tv, i titolari delle Terme Sabine annunciano l’impossibilità momentanea di rilasciare dichiarazioni su un caso che ha scioccato l’opinione pubblica.

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