TIVOLI - Stabile a rischio, il Giudice di Pace verso la chiusura: sos al Ministero di Giustizia

Intervista al Presidente del Tribunale Nicola Di Grazia

I primi segni di cedimento si palesarono sette anni fa.

Pezzi di intonaco si staccarono dal soffitto dell’aula di udienza e soltanto per puro caso non finirono sulle teste di magistrati, avvocati e utenti.

In un ufficio, invece, una parete si sbriciolò sul pavimento.

Era l’estate del 2017 e il giudice Nicola Di Grazia, già all’epoca Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Tivoli, aveva appena assunto l’incarico di facente funzioni del Presidente dell’intero Foro tiburtino.

Oggi, dopo il trasferimento di Stefano Carmine De Michele all’Ufficio Affari Civili il Ministero della Giustizia di via Arenula, Nicola Di Grazia è di nuovo alla guida del Palazzo di Giustizia.

Lo stabile di viale Trieste in cui ha sede il Giudice di Pace di Tivoli

E come nel 2017, si ritrova di nuovo alle prese con le criticità statiche e di sicurezza che riguardano lo stabile di proprietà del Comune di Tivoli in viale Trieste in cui hanno sede il Giudice di Pace e l’Ufficio Notifiche.

Una situazione di precarietà nota da anni, ma oggi divenuta insostenibile a tal punto da mettere a rischio la prosecuzione dell’attività giudiziaria.

Per questo giovedì 4 marzo in una nota al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli il Presidente facente funzioni del Palazzo di Giustizia Nicola Di Grazia ha preannunciato la prossima chiusura dei locali di viale Trieste e la loro restituzione al Comune di Tivoli (CLICCA E LEGGI L’ARTICOLO DI TIBURNO).

Presidente Di Grazia, quali criticità ha lo stabile del Giudice di Pace di Tivoli?

“Purtroppo si tratta di un immobile in condizioni generali che sono già state definite ripetutamente dal Presidente De Michele come fatiscenti.

Sono problematiche nell’impiantistica generale e nei sistemi anche di sicurezza, conseguentemente ci sono delle criticità serie rispetto alla funzionalità e all’uso pubblico a cui è stato destinato.

E’ un immobile che già nel 2017 era stato interessato da un intervento di manutenzione straordinaria urgente disposto dal Ministero in via di somma urgenza per il distacco di una porzione di soffitto nell’aula di udienza civile. Un intervento che fu poi eseguito”.

A fronte di tali criticità Lei ha annunciato al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati una possibile chiusura. Sarà così?

“Se le condizioni rimangono quelle attuali non si possono intravedere delle alternative alla chiusura.

L’amministrazione del Ministero della Giustizia competente degli interventi sull’immobile in questione si è interessata ripetutamente di questi interventi nel corso degli anni successivi all’episodio del 2017 con una fase prima di progettazione e poi di deliberazione di importanti lavori di manutenzione straordinaria proprio perché erano stati riconosciuti come necessari, sempre su sollecitazione del Presidente De Michele.

Questi lavori sono stati anche finanziati con uno stanziamento apposito. Nel corso della fase preliminare alla loro esecuzione è stato rilevato che l’effettivo importo era superiore a quanto si pensava inizialmente.

Quindi l’amministrazione con un provvedimento dell’aprile del 2022 ha revocato il finanziamento e bloccato i lavori.

Lo ripeto, erano lavori di manutenzione straordinaria destinati a sanare tutte le criticità dell’immobile. In questo provvedimento è stato ampiamente motivato il fatto che per un immobile non di proprietà dell’Amministrazione un intervento di quelle condizioni economiche non poteva essere sostenuto.

Da quel momento la Presidenza del Tribunale ha continuato a richiedere interventi per sanare queste criticità e a chiedere anche soluzioni alternative che purtroppo non si sono acquisite nonostante il Presidente De Michele, come risulta in atti, abbia avuto spesso interlocuzioni e sollecitazioni anche con le Autorità Locali”.

Quando parla di soluzioni alternative, come funziona? Chi deve trovare un altro stabile?

“La ricerca spetta all’Amministrazione Centrale, ma tuttavia il mercato immobiliare di Tivoli, la conformazione del territorio di Tivoli, presenta delle difficoltà che dovrebbero indurre in un’ottica di collaborazione istituzionale anche le Autorità Locali a favorire, diciamo così, la ricerca di soluzioni immobiliari”.

Quando parla di Autorità Locali si riferisce soltanto al Comune di Tivoli?

“Il Giudice di Pace ha sede nel capoluogo del circondario che è Tivoli, tranne che venga diversamente disposto a livello normativo, quindi la sede del Giudice di Pace di Tivoli è il Comune di Tivoli.

L’immobile in cui si trova attualmente il Giudice di Pace è un immobile del Comune di Tivoli”.

L’edificio di viale Trieste ospita sia l’Ufficio Giudice di Pace sia l’Ufficio Notifiche.

“Chiaramente abbiamo delle problematiche diverse per le due situazioni.

In un caso abbiamo un Ufficio che esercita un’attività giudiziaria con una apertura al pubblico quotidiana con l’erogazione di servizi particolari e le udienze civili e penali.

Nell’altro caso abbiamo un Ufficio in cui il rapporto col pubblico è più ridotto, quindi chiaramente hanno esigenze diverse”.

A proposito dell’ubicazione, il Giudice di Pace deve essere collocato obbligatoriamente a Tivoli Centro, oppure potrebbe trovare sede anche in quartieri come Villa Adriana o Bagni?

“Le ripeto, l’indicazione fa capo al territorio comunale.

E’ chiaro che l’ubicazione centrale dell’Ufficio favorisce la vicinanza rispetto al Tribunale, favorisce la possibilità per l’utenza sia professionale che non professionale di usufruire dei servizi Giustizia in uno stesso perimetro”.

La paventata chiusura ha un tempo?

“Non siamo in grado di dare dei tempi da questo punto di vista, ma stiamo registrando invece che l’Amministrazione sta sperimentando proprio in questi giorni nuovamente la possibilità tecnica di un intervento di manutenzione straordinaria sull’immobile.

E’ una possibilità che va sperimentata con tempi assolutamente veloci e che nulla toglie alla necessità di trovare soluzioni alternative.

Perché, anche qualora si dovesse verificare che l’Amministrazione torni sull’ipotesi di intervenire pesantemente sull’immobile, ci sarà necessità di collocare provvisoriamente gli Uffici in altra ubicazione con tutti i disagi che ho già paventato.

In particolare l’Ufficio del Giudice di Pace può essere solo in via provvisoria allocato presso gli uffici del Tribunale di Tivoli, ma in una situazione di provvisorietà e con la sicura riduzione della sua attività giudiziaria perché il numero di aule a disposizione del Tribunale è comunque limitato e ovviamente non può essere pregiudicata l’attività del Tribunale.

Quindi si tratterebbe di ridurre sensibilmente, nei limiti quasi dell’urgenza, l’attività del Giudice di Pace per un eventuale periodo di svolgimento dei lavori.

Qualora invece non fosse possibile realizzare i lavori, si dovranno trovare sempre con tempi brevi delle nuove soluzioni di allocazione”.

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