Massimiliano Iannilli è candidato Sindaco per la coalizione “La città in comune”, che si posiziona a sinistra del Partito democratico. Insegnante di religione e teologia morale, impegnato da sempre nell’associazionismo e in attività di rilievo sociale, rappresenterà, al turno elettorale di maggio, forze politiche e realtà sociali che vanno da Sinistra ecologia e libertà, Rifondazione comunista, Centro democratico, fino all’area cattolica.
Un mix interessante che, come dice lo stesso Iannilli, “è riuscito ad unirsi grazie ad una visione comune della città”. Tra i punti programmatici, c’è una maggiore spinta a favore delle politiche sociali, “che dia sostegno alle persone in difficoltà garantendo loro la giusta dignità”, zero privatizzazioni per le municipalizzate, “ma una concreta rivalutazione amministrativa”, un piano regolatore che “cancelli nuove colate di cemento, ma punti alla ristrutturazione del vecchio verso un concetto di sostenibilità energetica e ambientale”.“Abbiamo fatto numerosi incontri che le associazioni e le forse politiche di sinistra, e cattoliche, impostando prima di tutto una griglia delle aree tematiche principali per il risanamento di Tivoli – dice Iannilli a Tiburno.tv -, questo ci ha aiutato ad impostare le priorità e a disegnare un progetto comune, tipico di una politica di centro sinistra”. Il professore non ha dubbi sull’integrità e forza di questa coalizione. Ma parla anche di “apertura al dialogo con tutte le forze politiche in corsa, anche con il Pd”. “Corteggiato” in precedenza dal candidato delle sette liste civiche, Pino Proietti, Iannilli ha preferito correre con “La città in comune” perchè, secondo lui, “la formazione eccessivamente trasversale tra realtà di sinistra e di destra guidata da Proietti non è accettabile”. “Proveniamo dal centro sinistra – continua Iannilli -, e molti dei loro punti programmatici, tra cui l’ipotesi di privatizzazione delle municipalizzate, non mi convincono”.Dall’altra parte, continua il confronto con i centristi di Alleanza per Tivoli. “Pensiamo che le reti civiche siano fondamentali per la politica del domani – conclude -, ma continuiamo a credere che i partiti politici siano attori fondamentali per amministrare questa città”.
Veronica Altimari