La considerazione
La legge 158 Realacci può essere una grande occasione per i piccoli comuni, sia per le risorse promesse che per le aree di intervento. Ciò che però è utile sottolineare e chiarire, è come si dovrebbero ridistribuire i fondi.
Il principio “a pioggia” a qualcuno fa storcere il naso. Nel corposo elenco ricadono comuni che già usufruiscono di una serie di contributi straordinari interdetti al resto delle municipalità. Basti pensare a quelli beneficiari delle Aree Interne, misura recentemente finanziata, e le compensazioni per le aree di confine o i fondi destinati specificatamente alle Unioni Montane. Con questa misura sarebbe, invece, corretto tenere in maggior considerazione i comuni esclusi dai vari “elenchi speciali”, nonché l’importanza e l’urgenza dell’intervento da effettuare, con una maggiore attenzione ai progetti presentati per evitare sprechi finanziando opere non così essenziali per il territorio.
Inoltre, per quanto riguarda l’utilizzo esclusivo dei fondi su aree e non su singoli comuni ci pare anacronistico considerato che l’Italia consta di 5544 piccoli comuni con organizzazioni diverse le une dalle altre: non necessariamente attraverso unioni o convenzioni, ma anche in piena autonomia.
Sarebbe dunque opportuno agire con buon senso ed in modo equilibrato per evitare di portare acqua sempre allo stesso mulino.