Guidonia – Contromano sulla 48, auto impazzita uccide

Sul caso indagano gli agenti della Polizia stradale di Tivoli coordinati dal pubblico ministero Maria Gabriella Fazi che ha disposto l’esame autoptico sulla salma del militare eseguito giovedì presso l’Istituto di Medicina legale dell’università “La Sapienza” di Roma. Su dinamica e responsabilità gli inquirenti non hanno dubbi, mentre è da accertare la veridicità delle dichiarazioni rese al momento dalla conducente della Citroen.
Stando ai rilievi effettuati dagli uomini diretti dal sostituto commissario Raffaele Alessandrini, la tragedia si è consumata verso le 20,15 al chilometro 5,665 di via Casal Bianco, la strada che unisce Colle Fiorito a Settecamini, unica alternativa al traffico della Tiburtina.
Come ogni sera Angelo Domenici la percorreva al ritorno dal servizio in sella a una Suzuki Burgman 400 per far ritorno nella casa di via Nuova a Sant’Angelo Romano, dove l’aspettavano per la cena la moglie Maria Catia Giomi e i due figlioletti.
Non c’è mai arrivato. Poco prima di affrontare una curva a destra, infatti, lo scooter si è trovato davanti la C3 condotta dalla 31enne di Fonte Nuova in quella che sulla carta è la corsia di sorpasso per chi proviene da Roma. Domenici non ha fatto in tempo neppure a frenare.
L’impatto tra i due mezzi è stato devastante al punto che la Suzuki ha preso fuoco, mentre l’utilitaria ha riportato danni nella parte anteriore sinistra del cofano e del parabrezza.
Quando sul posto è sopraggiunta una volante della Polizia stradale, il corpo del maresciallo era sotto lo scooter, ustionato in vari punti.
Gli agenti lo hanno estratto dalle fiamme consegnandolo agli operatori del 118 e impiegando tre estintori per spegnere l’incendio insieme ai vigili del fuoco di Villa Adriana. Il personale della Croce Blu ha tentato il tutto per tutto, sottoponendo Angelo Domenici per quasi un’ora a massaggio cardiaco prima di constatarne il decesso.
La 31enne al volante, sotto choc, è stata accompagnata al pronto soccorso di Tivoli con contusioni alla spalla sinistra e al volto giudicate guaribili in cinque giorni. Successivamente è stata sottoposta ai test per droga e alcool, ma è risultata negativa.
Una circostanza, questa, che rende ancora più inspiegabile la dinamica. Agli inquirenti, infatti, avrebbe riferito di essere uscita dal casello dello svincolo della A1 e per errore di aver imboccato subito a sinistra.
In pratica, anziché dirigersi a destra come indicato dai segnali stradali e girare in senso antiorario attorno al a rotatoria, la 31enne s’è immessa contromano nella corsia dei mezzi che da Roma si dirigono a Guidonia, percorrendola per un chilometro e 300 metri.
Possibile che non abbia visto la segnaletica? Possibile che non si sia resa conto di viaggiare contromano? Possibile che non abbia incrociato almeno un’altra vettura prima dello scooter di Domenici? E se invece non fosse imboccata dallo svincolo autostradale come sostiene l’indagata?
Domande finora senza risposta. Certo è che ai fini delle indagini sarà determinante la testimonianza resa da una 46enne di Guidonia ai poliziotti il giorno dopo la tragedia.
Sul contenuto gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, l’unica certezza è che se la C3 non s’è scontrata prima è stato un caso. Secondo indiscrezioni, infatti, almeno un paio di vetture avrebbero incrociato la Citroen evitando l’impatto perché viaggiavano sulla corsia destra della carreggiata per Guidonia.

Marcello Santarelli

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