Fonte Nuova – Deluxe, arrivano i lucchetti. La fabbrica chiude per sempre

Venerdì mattina è arrivata la chiusura dei cancelli della Deluxe. Gli oltre cento operai si sono trovati impossibilitati di entrare nella fabbrica della pellicola e addirittura di ritirare i loro oggetti personali rimasti negli armadietti. E’ la parola fine a una vicenda che da gennaio tiene in apprensione le 127 famiglie a cui è stata comunicata la chiusura degli stabilimenti e la conseguente messa in mobilità.
Anche la settimana scorsa è servito l’intervento dei carabinieri, chiamati dai dipendenti esasperati. Oltre alla perdita del lavoro, infatti, è arrivata la beffa di trattative sindacali che non hanno portato al raggiungimento dei risultati sperati. L’offerta della multinazionale americana, leader nel settore della pellicola cinematografica, è stata alzata a 15 mensilità come indennizzo per la perdita del lavoro. Appena una mensilità in più rispetto all’offerta dei giorni scorsi.
Per questo motivo venerdì scorso i dipendenti licenziati sono andati in massa alla Regione Lazio, dove era previsto un incontro per discutere della cassa integrazione in deroga. L’ennesimo problema, perché anche qui si otterranno al massimo quattro mensilità e non si sa bene quando.
Molti dipendenti hanno anche presentato una denuncia ai carabinieri, allegando le loro firme.
«E’ stato veramente scorretto chiudere la fabbrica senza preavviso – spiegano i lavoratori – oggi (venerdì, ndr) dovevamo tenere un’assemblea per fare il punto della situazione e l’azienda la sera prima ci ha comunicato che non dava la disponibilità dei locali per motivi di sicurezza e che l’avremmo potuta fare all’hotel Colonna. Inoltre era proprio il giorno fissato per un incontro alla Regione. Sapevamo che questa sarebbe stata la fine, ma è stata davvero l’ennesima ingiustizia chiudere la fabbrica con le trattative ancora aperte».
Già da giorni la Deluxe aveva portato via i macchinari e i dipendenti praticamente entravano in fabbrica senza fare niente. I giorni per le trattative sindacali, però, scadranno solo mercoledì 27 marzo, sommando i 45 giorni previsti per trattare presso Unindustrie e il 30 alla Regione.
Va detto pure che di tanti politici di Mentana e Fonte Nuova che avevano mostrato interesse per la vicenda, nei giorni scorsi non si è visto nessuno fuori ai cancelli.

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