Subiaco – Il circolo gay “Mario Mieli” attacca il Comune e chiede le dimissioni del sindaco

Il Comune di Subiaco offre il patrocinio ad un evento organizzato dal Movimento per la Vita e scatena la furia del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli che attacca l’Ente di essere connivente con chi “propaganda odio e disinformazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans” e chiede le dimissioni del sindaco Francesco Pelliccia.
“Ricordiamo – spiega Andrea Maccarone, il presidente del circolo – che lo scopo dichiarato di questi incontri è quello di diffondere odio e disinformazione nei confronti della comunità lesbica, gay, bisessuale e trans, paventando presunti attacchi all’ordine naturale della società, danni alla famiglia tradizionale e limitazioni alle libertà dovuti all’estensione dei diritti civili e umani, utilizzando slogan e parole dal forte sapore propagandistico tipici dei più biechi integralismi”.
“Per millenni – prosegue – le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, sono state perseguitate, condannate, uccise, torturate, proprio in base a quei ‘valori e principi cristiani’ o ‘pseudo-naturali’ che da questi incontri vengono impunemente proposti e promossi e che ci fanno ripiombare di colpo negli anni terribili della persecuzione e della deportazione delle persone omosessuali e trans perpetrata dalle dittature nazista e fascista. Se il sindaco di Subiaco Francesco Pelliccia non si rende conto di questo è del tutto inadeguato al suo ruolo e deve dimettersi”.
L’evento in questione si è tenuto sabato 22 febbraio nella biblioteca comunale di Subiaco ed ha visto la partecipazione della deputata Ncd Eugenia Roccella, già nota al circolo Mieli “per le sue posizioni ferocemente omofobe” come precisano dalla sede romana.
Per lo staff del circolo quella andata in scena a Subiaco è stata “l’ennesima conferenza che propaganda odio e disinformazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans. In questo caso – aggiungono – il Comune di Subiaco non solo ospita l’evento come prima altre amministrazioni in tutta Italia, Roma inclusa, hanno fatto, ma concede addirittura il patrocinio, dimostrando la sua totale inadeguatezza, se non la colpevole connivenza con chi incentiva e sostiene tesi inaccettabili in qualsiasi società democratica e leggesti mando così discriminazione e odio nei confronti di migliaia di cittadine e cittadini”.
Alla conferenza hanno preso parti alcuni attivisti del circolo Mario Mieli presenti per la durata dell’evento con appuntato sul petto un triangolo rosa: “Simbolo tragico – spiegano – degli omosessuali deportati e giustiziati nei campi nazisti. per manifestare il nostro assoluto dissenso all’iniziativa e per segnalare con forza quanto siano vicine le tesi di allora e quelle odierne. La nostra è una presenza non violenta che però deve servire ad affermare il valore delle differenze e dei nostri diritti che sono i punti cardinali su cui deve poggiare una società democratica e civile”.

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