Guidonia – Coppie di fatto e matrimoni gay, maggioranza spaccata

La proposta dell’assessore, il via libera del sindaco e l’opposizione del capogruppo FI
registro unioni civili“Esiste già in più di 150 comuni italiani – spiega Anna Angelini (lista Cerroni) -, sto lavorando per proporre l’istituzione del registro delle unioni civili da quando mi sono insediata come assessore. Ne ho parlato subito al sindaco e mi ha dato l’ok per elaborare un progetto. Ora sono pronta ad esporlo al resto dell’esecutivo. Mi sono ispirata agli esempi di Milano e Perugia, non vogliamo modificare una legge ma semplicemente proporre un aiuto a vantaggio di alcuni cittadini che non seguono l’iter del matrimonio ma vivono relazioni di coppie di fatto. Non è una questione di omosessualità, situazioni di persone che vivono sotto lo stesso tetto, soprattutto in questo periodo di crisi, ce ne sono dappertutto. Persone che non riescono a pagare l’affitto e a fare la spesa e magari scelgono di vivere insieme aiutandosi a vicenda. E’ una realtà che esiste e verso la quale si deve intervenire, anche per dare un vero riconoscimento a chi vive insieme, a chi è chiamato a prendere decisioni nei riguardi della persona con cui si vive”.
Angelini ha ottenuto da subito il via libera dal sindaco: “E’ una questione di civiltà – il commento di Eligio Rubeis – essa consente anche di fotografare i cambiamenti in atto nella città” e allo stesso tempo ha visto alzarsi le barricate di chi è contrario solo a sentire parlare di coppie di fatto, come l’avvocato Michele Venturiello, capogruppo di Forza Italia, leader in quel di Setteville dove, guarda caso, a marzo fece visita Papa Francesco. “Trovo che provvedimenti di questo tipo abbiano una funzione discriminatoria e fortemente ideologica. Nessuna forma, seppur in fase embrionale, può essere equiparabile alla famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Ho pieno rispetto delle libertà e dei diritti delle persone, che però rimangono individuali e afferenti ad una gestione privatistica degli interessi. Sono uomo di fede – continua il consigliere comunale – cattolico praticante, ma nel mandato che gli elettori mi hanno conferito esercito appieno quelle prerogative di laicità proprie degli incarichi istituzionali. Per questo sono pronto a difendere le mie convinzioni con tutte le argomentazioni della ragione, senza margini di mediazione – sottolinea – su questioni che personalmente ritengo non negoziabili. L’iscrizione in questo tipo di registri non produce tra l’altro effetti di rilevanza legale, dunque ad essa può essere attribuito esclusivamente un valore simbolico ed appunto per questo puramente ideologico”.
Polemiche ce ne sono state e continueranno ad esserci, ma alla Angelini al momento non è arrivata nessuna richiesta di ritirare il progetto: “Immaginavo ci potessero essere malumori – dichiara – ma non ho ricevuto nessuna telefonata. Noi della lista Cerroni siamo centristi, abbiamo vedute ed idee più ampie. Io intanto propongo questo passo poi si vedrà. Credo sia una questione di civiltà che può portare del bene alle persone. Matrimoni tra omosessuali ed adozioni? Personalmente penso si debba essere aperti a tutto, però non è una questione da affrontare adesso, proprio non mi sono posta questo problema. Intanto vediamo se ci sono aperture mentali verso il registro”. Tempi per portare la questione in giunta ancora non sono stati definiti, la Angelini spera “il prima possibile, magari entro un mese o due”. E nel caso la proposta venisse bocciata: “Pazienza, chiudo questa pagina ma non mollo, conserviamo il progetto e attenderemo per riproporlo in futuro”.

 

In giunta molta incertezza e perplessità
comune guidoniaQuando la proposta arriverà in giunta, i tempi ancora non si conoscono, c’è da aspettarsi discussioni accese e prese di posizione tutt’altro che scontate. Dubbi per esempio ne ha l’assessore al Bilancio Andrea Mazza: “Non ho una posizione contraria – spiega Mazza – ma nemmeno favorevole. Sull’idea di un registro delle unioni civili sono anche d’accordo a patto che si tratti di un’iniziativa locale, che sia di supporto per i cittadini di Guidonia. Ma se questo strumento deve rischiare di diventare un elemento di pressione per arrivare ad una modifica legislativa nazionale, così come è previsto nel programma del Pd, allora non sono d’accordo. Insomma non voglio che poi il caso di Guidonia possa essere utilizzato per fare propaganda e pressione nazionale per arrivare ad altri scopi”.
Si nasconde dietro la diplomazia Marco Berlettano, assessore ai Servizi sociali e, tra le altre cose, anche Pari opportunità: “Ancora non ho letto la proposta di questo regolamento – dichiara Berlettano – non ho pregiudizi ma voglio vedere nei dettagli di cosa si tratta. Ad oggi non posso dire se voterò o meno questa proposta. Ho una linea politica storicamente legata ad alcune posizioni che ci caratterizzano in termini di tradizione e cultura – ammette – ma è anche vero che come punto di partenza dobbiamo pensare di essere nel 2014. La materia è molto delicata e merita approfondimenti, per ora non sono né favorevole né contrario”.
Contattato al telefono preferisce glissare sull’argomento Ernelio Cipriani, assessore ai Lavori pubblici, con un trascorso segnato dal celebre episodio del lancio di finocchi a Vladimir Luxuria nel 2006: “Preferisco parlarne a voce, al telefono non rilascio dichiarazioni”.
Un no secco arriva da Fratelli d’Italia che in giunta ha il volto dell’assessore all’Ambiente Morena Boleo. Il capogruppo Alessandro Messa non usa mezze parole per abbattere la proposta che “apre la strada – dichiara -, all’equiparazione tra coppie omosessuali e famiglia naturale cedendo alle pressioni di quelle forze lobbistiche che hanno come unico obiettivo, dopo la distruzione del concetto di Patria a di comunità nazionale, la demolizione del nucleo fondante della società rappresentato dalla famiglia tradizionale formata da un uomo, una donna e dei figli. Sappiamo bene, inoltre, che lo scopo successivo, anzi quello vero, è di arrivare all’adozione dei figli per le coppie omosessuali”.
Per Fratelli d’Italia il timore principale del registro delle unioni civili è quello legato al riconoscimento delle coppie omosessuali: “Noi rifiutiamo qualunque modello familiare alternativo o innaturale – spiega Messa – e non consideriamo questione di civiltà l’unione tra persone dello stesso sesso. E’ inoltre preoccupante che sia già iniziata la consueta caccia alle streghe da parte di alcuni “sinistri” detentori della verità assoluta che etichettano come medioevali, bigotti ed omofobi chiunque non si allinei al loro pensiero ed al politicamente corretto. Il problema – conclude – è che si è arrivati al capolinea di una civiltà dove i diritti hanno sopraffatto il minimo senso del dovere e dove ogni impedimento diventa un atto persecutorio alla propria libertà.

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