Tivoli – In consiglio si parla di Asa. Ma manca il piano industriale

Le intenzioni, bisogna ammeterlo, sono interessanti e importanti. Perchè Girardi sta basando il risanamento della municipalizzata partendo dalla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati e dal porta a porta, puntanto tutto alla strategia zero waste (rifiuti zero) che ha già avuto successo in realtà come Capannori o Salerno. Dieci “passi” che dal 10% circa di differenziata che oggi presenta il Comune di Tivoli, possono portare la città ad un numero ben più virtuoso, ovvero del 60%. Ma per arrivarci la strada è ancora lunga. Non è ancora chiaro infatti se i due milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia siano sufficienti, sia per la messa in atto del porta a porta su tutta la città (prevista in 12 mesi), che per il rinnovo del parco macchine, fino all’idea di mettere a punto dei compostaggi di comunità per l’organico e il potenziamento delle isole ecologiche. Ma, evidentemente, l’importate è partire. E se bisogna dare un merito alle “intenzioni” va constata che almeno la sperimentazione sta realmente iniziando per il 10% della popolazione tiburtina.

DSC03833Per il resto, il tempo risponderà. Anche perchè ieri, giovedì 30 ottobre, il sindaco, Giuseppe Proietti, ha ricordato la scadenza del mandato di Asa, che non è mutata, al 31 dicembre 2015. “Asa deve dimostrare di essere all’altezza del suo compito”, ha ricordato il sindaco, che ha poi indicato come l’evasione della Tari sia ormai al 50% dei contribuenti, i costi di smaltimento in discarica insostenibili, il debito in capo ad Asa sia di circa 10 milioni da restituire in sette anni. “L’unica chance di Asa è dunque la riduzione dei rifiuti e il porta a porta”, sottolinea. “Con una buona differenziata e il riciclo dei materiali, potremmo arrivare ad un risparmio di 9mila euro al mese ogni mille abitanti, e non è certo poca cosa”, dice Girardi.

 

Ma le polemiche in aula sono state molte. Prima su tutte il fatto che, i consiglieri dell’opposizione non siano stati informati per tempo del contenuto della relazione dell’amministratore unico. “Come possiamo portare il nostro contributo o semplicemente dibattere su un qualcosa che non conosciamo – dice Manuela Chioccia del Partito democratico, durante il suo intervento -. Oltre al fatto che non si è mai visto convocare un consiglio per un’audizione. Forse la sede più opportuna era una conferenza stampa”. Altro nodo spinoso i licenziamenti. Su cui il Pd presenta un ordine del giorno. “Mi spiace per i lavoratori – interviene Alessandro Petrini, capogruppo di Forza Italia – ma Asa è stata usata per troppi anni come contenitore elettorare ed era solo questione di tempo che questa situazione si riversasse poi proprio sugli operai”. Alessandro Pacini e Patrizio Cesaretti, i due lavoratori lasciati a casa perchè presentavano certificati medici di idoneità parziale, sono rimasti in aula per tutta la durata del consiglio, con lo scopo di poter poi avere un colloquio con il sindaco.

Veronica Atimari 

 

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