E’ sicuramente presto per fare programmi, ma Barberini vuole già provare ad inserire all’interno di questo vasto progetto, “qualcosa di culturare a favore della città”. “Ho partecipato anch’io ai sopralluoghi dell’ex cartiera in cui è stata invitata Barbara Mezzaroma – dice Barberini -, ed ho avuto modo di constatare che è molto sensibile ai temi di arte e cultura. Per questo non escludo che se l’accordo va in porto, ci potrà essere proprio lì un teatro comunale per Tivoli. Finalmente”.
Resta ottimista l’assessore. In primis sul fatto che si ponga fine una volta per tutte alla “questione Nathan”, con il bollino Unesco salvo per Villa Adriana, ma anche per una riqualificazione della ex cartiera a beneficio anche del settore culturale della “Superba”.
“La mia visione è un teatro comunale che fornisca anche un laboratorio di drammaturgia contemporanea in cui possono partecipare grandi artisti del firmamento italiano, ma anche giovani che abbiano qualcosa di importante da dire – continua l’assessore -. Il nome della Valeri mi sembra importante ed ha anche già accolto con entusiasmo questa oppotunità”.
Un’idea interessannte, seppur prematura. Anche se i più “maligni” saranno già pronti a ricordare a Barberini che anche Tivoli, nel passato, ha avuto un teatro e nomi autorevoli che vale la pena ricordare.
Veronica Altimari
