Mafia Capitale 2, Vincenzi: “Contro di me aggressione mediatica sproporzionata”. Le reazioni del Pd di Tivoli

LEGGI ANCHE Tivoli – Mafia Capitale 2, l’indagine: “Da Buzzi voti e soldi per la campagna elettorale del centrosinistra”

 

Vincenzi, che ha subito riferito di “non aver mai dato seguito a quella richiesta”, nella giornata di ieri – martedì 9 giugno – si è dimesso da presidente del Pd al consiglio regionale “a tutela dell’istituzione Regione Lazio, dell’amministrazione di centrosinistra che la governa e del Partito democratico – scrive – ma anche come protesta ferma e forte contro l’aggressione mediatica di cui sono stato oggetto”.

 

Contributi alla campagna elettorale. Chioccia: “Mai conosciuto Buzzi, versamenti tracciabili”

Quando Salvatore Buzzi dice: “Ho dato soldi a tutti”, si riferisce al lungo elenco di contributi elargiti ai partiti politici durante le corse elettori degli ultimi due anni, alcune delle quali secondo le ipotesi degli investigatori “si sarebbero trasformete in tangenti”. Nell’informativa dei Ros c’è anche una tabella che li elenca, e si trovano comitati elettorali di destra e di sinistra, dai 5 ai 15mila euro. Ma finanziare la politica non è reato se registrato regolarmente, è questo pare sia il caso della Chioccia: “Il versamento è tracciabile e quindi nella piena trasparenza, come per gli altri – risponde la Chioccia -. Non ho mai conosciuto Buzzi, probabilmente ci siamo incontrati in qualche iniziativa pubblica durante la lunga campagna elettorale, ma è passato un anno. Senza dimenticare che all’epoca nessuno poteva nemmeno immaginare che personaggio fosse”.

 

Vincenzi: “Contro di me attacco mediatico sproporzionato”

L’attacco mediatico di cui sono stato oggetto è risultato palesemente sproporzionato alla sostanza della vicenda, che è totalmente priva di mie responsabilità giudiziarie” sottolinea Vincenzi, riferendosi al fatto che non compare nemmeno nel registro degli indagati. Nella conclusione dei Ros, per l’informativa datata dicembre 2014, scrivono che “allo stato attuale delle indagini non si è in grado di indicare se la somma di 1,8 milioni siano stati stanziati da parte della Regione Lazio, anche se le indicazioni sopra riportate propendono per una conclusione favorevole”. Ma anche questo è ancora al vaglio degli inquirenti. “Un terzo motivo per cui mi sono dimesso è che non sono attaccato alle poltrone – conclude Vincenzi -, la mia storia lo dice”.

 

Fontana: “Marco siamo orgogliosi di te, uscirai da questa vicenda a testa alta”

Ore tormentate per il Pd tiburtino il cui leader è finito sulle pagine dei principali quotidiani nazionali pur non essendo tra gli indagati. Tra le parole di solidarietà ricevute da Vincenzi quelle del fedelissimo Alessandro Fontana, consigliere comunale di opposizione a Palazzo San Bernardino e segretario cittadino del Pd di Tivoli: “Hai dimostrato ancora una volta dignità, serietà e schiena dritta – il messaggio di Fontana affidato alla sua pagina Facebook rivolto a Vincenzi -. Anche se non sei sfiorato da alcun procedimento giudiziario, ti sei dimesso da capogruppo confermando come per te al primo posto ci sia la tutela dell’istituzione e non l’attaccamento alla poltrona. Marco siamo orgogliosi di te, del lavoro che hai fatto per Tivoli e che continuerai a fare per il nostro territorio. Uscirai a testa alta da questa vicenda, come sempre”.

 

Oggi attesa per il Consiglio regionale

LEGGI ANCHE  Cercasi nuovi 007, concorso ai Servizi Segreti

Oggi pomeriggio alla Pisana è in programma la seduta del Consiglio regionale. Si attende una dichiarazione del presidente Nicola Zingaretti soprattutto alla luce delle dimissioni da capogruppo del principale partito che sostiene l’amministrazione. Pronti all’attacco i consiglieri del Movimento 5 Stelle: “Non so per quanto ancora Zingaretti, con Magrini arrestato e Venafro indagato – ha commentato Valentina Corrado, capogruppo dei grillini in Regione – potrà continuare a recitare la parte della principessa imprigionata in una torre che non si accorge di tutto quello che accade nel castello. Non possiamo permettere che una regione vada alla deriva per le ingerenze criminali e per le guerre di potere nei partiti degli arrestati, quindi Zingaretti rimetta le sue dimissioni e lasci i cittadini laziali di decidere se continuare ad essere rappresentati da indagati, arrestati e da chi svolge attività politica solo per proprio interesse e per agevolare gli amici a spese di tutti noi”.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.