Palombara Sabina e il suo territorio tra storia e archeologia

 

“Palombara Sabina e il suo territorio tra storia e Archeologia”, questo il tema del convegno tenutosi nella mattinata di sabato 1° ottobre nella sala Ottaviani del Castello Savelli durante il quale sono stati passati in rassegna, con l’ausilio di clip fotografiche, dai vari studiosi intervenuti i siti archeologici e storici di Palombara Sabina. Un territorio questo ricco di tante testimonianze storiche, artistiche ed archeologiche che meriterebbero di essere maggiormente conosciute e visitate, tra cui il Castello Savelli e l’Abbazia di San Giovanni in Argentella.

Zaccaria Mari  scavi Villa romanaIl primo intervento è stato quello di Zaccaria Mari che ha tratteggiato il tema “Il territorio della Sabina tiberina meridionale in età arcaica e il suo Museo” .

Piero Ceruleo con “600 mila anni fa a Palombara Sabina …  Alla scoperta dei più antichi ritrovamenti nel nostro territorio”; Stefania Quilici Gigli con “Il paesaggio degli ulivi a Palombara in epoca arcaica”; Antonio Petrini con “ San Giovanni in Argentella: da abbazia benedettina ad enclave guglielmita”; Daniela Esposito e Susanna Passigli con “ Il Podium de Flora a Palombara Sabina”;  Fabiana Marino con “ La chiesa di San Giovanni del Castrum Statiani a Palombara Sabina”; Eugenio Moscetti con “ Proposta di un sistema museale integrato e diffuso del territorio cornicolano e della sabina romana”

Ad una così importante manifestazione non potevano mancare due palombaresi che si sono distinti per i loro studi, le ricerche e gli scritti che ci hanno lasciato, riguardanti proprio questi aspetti del territorio: Enzo Silvi e Franco Pompili, presenti con due poster che ne ricordavano le loro biografie posti ai lati del tavolo degli interventi.

Al termine di una così intensa e interessante mattinata la Pro-Loco ha offerto ai convenuti, nel giardino del Castello, un pranzo buffet con piatti tipici locali.

D.sa Isabella Del Frate  a San FrancescoNel primo pomeriggio appuntamento per le visite guidate dapprima alla Chiesa di San Francesco dove Mons. Don Bruno Marchetti ha presentato il suo libro sull’omonimo convento, Isabella Del Frate ha presentato, con dovizia di particolari artistici i tre grandi affreschi recentemente scoperti e sottoposti a restauro, quindi la conclusione di questa prima giornata, con Zaccaria Mari che ha guidato il folto gruppo di visitatori  alla conoscenza, nella vicina area in località Formello, della villa romana di tipo residenziale, dove sono state trovate le splendide statue di Eirene e di Efesto.

Nella seconda giornata, domenica 2 ottobre, sono proseguite le visite guidate con  un positivo riscontro di visitatori:  al Castello Savelli a cura dell’Ass.ne “Amici del Castello;  Loredana Fauci al Podium de Flora sede della medievale torre della Fiora, all’interno del podere agricolo della famiglia Powell; all’antica abbazia di San Giovanni in Argentella, monumento questo certamente suggestivo, la cui fondazione si fa risalire già all’VIII secolo ad opera dei benedettini, sui resti di una villa romana e un oratorio paleocristiano con visite  programmate in più turni, nell’arco dell’intera giornata. Per le visite ci si è avvalsi della l’opera sapiente delle archeologhe Loredana Fauci e Eleonora Mostarda e di Antonio Petrini, un giovane architetto e ricercatore che ha studiato l’abbazia con puntigliosità, perizia ed amore in tutti i suoi risvolti: storici, artistici e architettonici per la sua tesi di laurea, che ha poi descritto in alcuni sue pubblicazioni. A questi si sono aggiunti cinque giovani studenti universitari romani, : Andrea Maria Pietrocola, Maria Enrica Peluso, Luca Luigi Stefanelli, Davide Tranchina e Patryk Tadrowski, che da molti mesi stanno conducendo rilievi e ricerche d’ archivio in preparazione della tesi di laurea, che hanno messo a disposizione i loro studi proponendo in visione ai visitatori alcune delle tavole di lavoro preparate.

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