Leonardo Angelucci musicista poliedrico che emerge dalle terre Sabine

Il 26enne di Montelibretti ha prima fondato il gruppo dei “Black Butterfly” e poi la Folk Prog band “Lateral Blast”, con le quali ha prodotto tre disch, suonato in tantissimi palchi e Club italiani e non, ottenuto importanti riconoscimenti, per oltre dieci anni.
Ora Leonardo è alle prese con il suo primo lavoro solista, di stampo cantautorale, ma con una verve pur sempre rock. Produttore, organizzatore di eventi, speaker radiofonico e tecnico del suono, ha presentato “Contemporaneamente”, il suo primo Ep solista, a maggio, per la Casa discografica “Alka Record Label” di Ferrara.
Angelucci, come ha cominciato la sua carriera da musicista?
«S19400038 1376513735736551 2889750622738060890 nin da piccolo mi sono innamorato di qualsiasi strumento musicale e ho scoperto fin dalla tenera età una spiccata dote per lo spettacolo, esibendomi in ogni occasione con performance teatrali, comiche, canore e quant’altro.
Comunque a casa ho sempre respirato “aria musicale”, sentendo mio padre Francesco suonare la chitarra e i miei zii Fabio Tranquilli alla batteria e Paolo Molinari al pianoforte.
All’età di sette anni ho iniziato a studiare Musica con il maestro Francesco Capogrossi, proseguendo poi gli studi con vari strumenti, quali sax, pianoforte, percussioni e flauto, nell’associazione di Musica di Montelibretti e durante il percorso scolastico. Sino a rimanere finalmente sedotto dalle sei corde di una chitarra acustica trovata in casa e di proprietà del babbo».
E’ proprio per imitare la “verve” musicale paterna ed arrivare a quella goliardia che si respirava nelle cene fra parenti, con zii e cugini musicisti, che Leonardo decide di iniziare a strimpellare i primi accordi, innamorandosi dello strumento.
Studia chitarra con diversi insegnanti passando dall’impostazione e la teoria classica col maestro Fabrizio Quacquarini, alle distorsioni elettriche Rock-Blues del maestro Carlo Rosati, coltivando contemporaneamente con i suoi coetanei i primi progetti di band musicali. E la passione per la scrittura di testi in inglese ed in italiano, e musiche originali».
Cos’ha fatto a livello produttivo?
«I miei progetti si sono concretizzati nel 2006 con la fondazione della mia prima band i “Black Butterfly” e con l’incisione del primo disco di canzoni originali intitolato “Nightbus”, uscito nel 2011.
Sono numerosi i concerti, i concorsi e i premi che ho vinti da musicista con la mia sua band. Da sempre innamorato del palco e dello spettacolo, nell’ottobre del 2011 ho così fondato i “Lateral Blast”, dopo lo scioglimento del progetto precedente, incontrando l’entusiasmo di vecchi e nuovi amici-musicisti pronti per un’altra avventura.
Nel gennaio 2014 ho prodotto il mio secondo disco ed il primo lavoro in studio dei “Lateral Blast”, “I am free”, continuando a suonare a Roma e nel Centr’Italia conquistando premi, aperture prestigiose. Vincendo anche Festival e facendomi pian piano strada nell’underground musicale indipendente.
Quindi dopo l’ennesimo cambio di formazione della band nel settembre 2014 ho iniziando a lavorare come musicista e produttore sul secondo progetto discografico dei “Lateral Blast” intitolato: La luna nel pozzo».
Angelucci ci racconti le sue esperienze nel mondo dell’Associazionismo.
«Mentre ero studente in Geologia per quattro anni consecutivi, ma quel periodo preferisco ricordarlo solo e soltanto per il suggerimento sul nome della band – letteralmente Esplosione Laterale – ho vissuto qualche piacevole scampagnata con l’associazione culturale “Free Club” di Montelibretti. Fondata nel 2010 con la quale ho organizzato eventi, tra cui  “Castello di C’Arte”. E gestito un centro culturale nella Biblioteca “Nerina Poltronieri” di Montelibretti.
Inoltre, con il mio amico di avventure Matteo Troiani ho condiviso anche la passione per il mondo della Radio, fondando dapprima una trasmissione nel 2011 – Mind the gap radio show – partecipando a corsi e stage con “Radio Città aperta” e poi entrando a far parte dello staff della prima web radio della Sabina romana “Radio Manzo” di Moricone, dove ho condotto diversi programmi musicali e di talk».
Leonardo, oltre alla musica ha altre passioni?
«Da sempre sono appassionato di Grafica, video ed audio editing e produzioni musicali. Sono anche simpatizzante della Lazio.
Verso la fine del 2016 ho intrapreso un percorso formativo come tecnico del suono. Dall’ottobre di un anno fa ho cominciato a lavorare sul mio primo progetto solista cantautorale, con il nome “Leonardo Angelucci”, in un trio Pop-Rock-Folk, insieme ai compagni di Musica di una vita: Matteo Troiani e Tommaso Guerrieri».
Ci parli del suo nuovo Ep solista.
«Ho prodotto l’Ep “Contemporaneamente” nelle campagne ferraresi, nel comune Jolanda di Savoia, presso il “Freedom recording studio”. Questo lavoro è uscito lo scorso mese e contiene cinque brani inediti che mi hanno presentato come cantautore in una nuova veste, anticipando sicuramente un futuro album di brani inediti, già in lavorazione con importanti collaborazioni».
A quali musicisti si è ispirato nella sua carriera?
«Tra le mie ispirazioni musicali ci sono i grandi chitarristi Rock-Blues del calibro di: BB King, Jimi Hendrix, Jeff Beck, Robben Ford, Jimmy Page, Richie Blackmoore, Slash e molti altri.
Sul lato compositivo e degli arrangiamenti ho ammirato i Beatles, Pink Floyd, Genesis, Led Zeppelin, Jetrho Tull, solo per citarne alcuni, ma anche il cantautorato italiano e internazionale, in particolare Fabrizio De André e Lucio Battisti.
Mentre per un certo tipo di sperimentazioni sonore acustiche ed elettroniche mi sono ispirato a Miles Davis, Marcus Miller, Herbie Hanckock, ma anche verso generi come la Fusion, il Prog ed il Rock sperimentale. Il Folklore e la World music, dalla chitarra flamenco alla bossa nova, passando per il Fado portoghese, il Country, la canzone romana ed infine tutta la scena Rock indipendente odierna».
Qual è il rapporto con il suo paese, Montelibretti. Lei è l’esempio che in una sana provincia si può emergere anche in un settore competitivo.
«Tutta Montelibretti mi ha supportato nei miei progetti sia a livello musicale che culturale. Con la nostra associazione culturale abbiamo ottenuto spazi ed ampia disponibilità da parte delle istituzioni. Anche la comunità locale mi sostiene e mi segue nelle esibizioni.
Rispetto a Roma, posso affermare che la competizione è minore, ma quando ti presenti davanti ad un produttore o ad una Casa discografica se vieni dalla provincia hai maggiore attenzione. Ti seguono al meglio proprio perché non rappresenti la Capitale, dove i musicisti sono a migliaia.
Comunque da sempre mi sostiene la famiglia: mio padre Francesco, mia madre Cesira De Vincenzi e mio fratello Federico, sono i miei primi fan che hanno sempre creduto in me, nelle mie doti artistiche.

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di Gino Ferretta

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