In particolare la necessità di migliorare le garanzie in caso di infortunio e malattia rispetto al modello attuale, la rimodulazione delle fasce orarie in caso di emergenza e, nell’ambito del dispositivo di protezione civile, assicurarne il coordinamento al Corpo Nazionale. Le nostre proposte sono state sostenute e condivise tanto da invitarci ad un nuovo incontro nei prossimi giorni con l’obiettivo di assicurarne una prosecuzione sia a livello regionale che nazionale.
Il personale amministrativo, che da anni subisce la mancanza di attenzione del ministero competente, ha ridotto le esigenze primarie in alcuni punti:
1) equiparazione economica alle omologhe qualifiche tecniche, ginniche e mediche: tabellari, indennità, posizioni organizzative, incentivi, formazione interna ed esterna.
2) stesse possibilità di carriera delle omologhe qualifiche tecniche, ginniche e mediche: identica articolazione dei ruoli, delle mansioni e delle carriere, anche dirigenziali, a parità di titoli di studio e di responsabilità
3) concorsi straordinari per la valorizzazione dei titoli di studio conseguiti
In definitiva – dichiarano Cartaginese e Di Pietro – il personale non è valorizzato per il ruolo che svolge, che è determinante, visto che assolve compiti di primaria importanza a supporto dell’operatività. Una maggiore attenzione dei vertici ministeriali sulla loro figura professionale, aprirebbe la strada a più giuste e consone possibilità di carriera”.
