Mentana – Damiano Simonetti II A – Istituto Comprensivo “Città dei bambini”

Come e quando è nata la sua passione per la musica?
Ho  cominciato suonando il violoncello che è uno strumento ad arco e mi piaceva moltissimo perché aveva un timbro, una voce che ricordava quella umana, marcata e virile. Però poi, con questo strumento non riuscivo a suonare con gli altri e quindi scelsi un altro strumento che aveva la stessa estensione del violoncello ma differiva da esso perché è uno strumento a fiato: il fagotto.  Quindi, inizialmente studiai il
violoncello, poi il fagotto, poi successivamente il pianoforte”.
Ha fatto sempre questo lavoro?
Ho suonato, ho sempre suonato! E contemporaneamente ho anche insegnato musica. Negli ultimi anni, tuttavia, a partire dal duemila circa, mi sono dedicato maggiormente all’insegnamento. Quando però penso a quello che è stato il mio lavoro principale, posso dire che ho soprattutto suonato!
Ha insegnato a tanti ragazzi. qualcuno di loro è diventato un professionista?
 Beh sì! A parte Davide Germanese, attuale insegnante di questa scuola, ormai professionista, che cominciò con me tanti anni fa , ci sono dei ragazzi a cui ho insegnato che oggi fanno i maestri in giro che hanno iniziato con me negli anni ‘80. Sì! Quei ragazzi che oggi esercitano la professione hanno incominciato con me…
Come le capita di comporre un brano musicale?
In genere mi capita di stare in macchina, se mi viene un motivo che mi piace, mi fermo immediatamente, lo canticchio e lo registro subito. Poi a casa lo suono per vedere se mi convince, e se mi piace allora lo vado a sviluppare; se invece non mi accontenta rimane una lettera morta nel cassetto. Ci sono tantissime cose che ho cominciato che poi alla fine non mi hanno soddisfatto e sono rimaste chiuse in un cassetto. Forse un maestro il 25 aprilegiorno ci rimetterò le mani… Scrivere musica è un esercizio che se fatto in modo continuativo risulta più semplice all’ atto pratico, invece, fatto saltuariamente diventa un po’ più difficile realizzare dei componimenti musicali. Ultimamente mi è capitato di fare più cose e quindi è come lavorare in discesa.  
La  sua famiglia l’ ha sempre assecondata e seguita nella sua passione?
 Per forza! In questa situazione sono un dittatore, nel senso buono del termine. Io ritengo che chi fa musica, chi suona, ha delle alternative in più rispetto a chi non lo fa. Ho provato con i miei figli però uno fa   il calciatore e l’altro   lo chef, senza che io riuscissi nell’ intento di avvicinarli alla musica. Con i figli è difficile. Bisogna che ci sia un’ altra figura ad insegnare loro. Quando si fonde la figura di padre con quella di insegnante diventa una situazione conflittuale. Comunque posso dire che sia mia moglie che i miei due figli sono stati sempre contenti, a volte orgogliosi, di avere un papà, un marito, che facesse questo lavoro.
C’è qualcosa che non ha fatto e che vorrebbe fare?
Suonare la chitarra! È uno strumento che mi sarebbe piaciuto suonare, non l’ ho mai fatto perché sono stato, come dire, traviato da altre situazioni musicali; è lo strumento che mi da più rimpianti. La chitarra la vedo più come uno strumento da compagnia, che coinvolge e mette insieme molto più di un piano-forte. Quindi sì! Se c’è una cosa che rimpiango a livello musicale è quello di non aver studiato la chitarra
C’è un aneddoto che l’ha coinvolta e che ci vuole raccontare?
Sì! Stavamo facendo un concerto in Germania ed era un brano per tre strumenti… flauto, fagotto e clarinetto. Io non avevo mai voluto fare una copia perché ero convinto di riuscire a girare facilmente il foglio della parte, c’ero sempre riuscito, non era mai successo nulla! Stavamo suonando in questo teatro, vado a girare la parte e invece di riuscire a girarla questa mi vola e cade a terra. Mi sono alzato sorridendo, l’ho raccolta ,  l’ho rimessa lì e ho continuato a suonare…in mezzo al pubblico ci sono stati diversi però che si sono messi a ridere. Questo vuol dire che quando si fanno i concerti non bisogna dare mai nulla per scontato! Io, non ho fatto quella fotocopia per pigrizia, me ne sono pentito amaramente allora e ancora me ne pento! Ahahahah!

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DAMIANO SIMONETTI
2°A I. COMPRENSIVO
“CITTÀ DEI BAMBINI”

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