TIVOLI – “La Giustizia va riformata così”, l’appello degli Avvocati al Governo Conte

Il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati David Bacecci chiede il sostegno di tutti i Coa italiani per ottenere la riforma dei Codici di procedura civile e penale. Parole chiave: semplificazione dei riti e razionalizzazione dei tempi

Passa attraverso 8 punti la riforma del “Sistema Giustizia”, secondo il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Tivoli David Bacecci. Riforma dei Codici. Semplificazione dei riti e razionalizzazione dei tempi del processo civile.
Valorizzazione dei “riti alternativi” e dell’udienza preliminare nel penale, con effetti deflattivi sul dibattimento.
Mercoledì 20 maggio il Coa ha deliberato una possibile soluzione alla crisi irreversibile nel settore civile e penale resa ancora più evidente dalla grave emergenza epidemiologica da Covid-19.
Per questo Bacecci, a nome di tutti i legali del Foro tiburtino, ha trasmesso la delibera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, oltre che al Presidente della Commissione Giustizia di Senato e Camera e ai Capogruppo di tutti i partiti.
A tutti, l’invito ad adottare i necessari provvedimenti legislativi, condivisi con l’Avvocatura, per una riforma organica del “sistema giustizia” italiano che consenta l’apertura di una nuova stagione caratterizzata da efficienza e modernità e dove la qualità delle decisioni sia un “faro” rispetto alle statistiche e a presunti standard di efficienza.
A detta del Presidente Bacecci, la sospensione delle attività giudiziarie dall’ 8 marzo all’11 maggio e la successiva ripresa in maniera graduale e limitata dal 12 maggio al 31 luglio hanno definitivamente reso virtuale la richiesta di giustizia da parte dei cittadini e la tutela dei diritti da parte dei Magistrati, degli operatori della giustizia e degli Avvocati, colpiti in maniera devastante dagli effetti della paralisi dell’attività giudiziaria.
Drammatica la situazione al Tribunale di Tivoli rispetto agli altri Tribunali italiani, a causa dell’endemica carenza della pianta organica di Magistrati e personale amministrativo, ripetutamente denunciata al Ministero di Giustizia, al Consiglio Superiore della Magistratura e al Presidente della Corte di Appello di Roma Giovanni Salvi.
Otto i provvedimenti posti all’attenzione del Governo.
A cominciare dall’ampliamento della pianta organica della Magistratura, con un aumento di almeno 2.500 Magistrati, mettendo a concorso 500 posti l’anno per cinque anni.
Concorsi – evidenzia Bacecci – che vanno svolti con nuove modalità e definiti nel termine massimo di un anno.
A ciò si aggiunge la necessità di disciplinare definitivamente e organicamente la funzione della Magistratura Onoraria implementando e valorizzando gli Uffici dei Giudici di Pace.
L’appello al Governo si concentra sulla richiesta di un intervento legislativo organico che dia impulso al processo telematico per tutte quelle attività extraprocessuali per le quali ancora è necessario l’accesso presso le cancellerie.
E allora ecco la proposta di riforma del Codice di procedura civile e penale con interventi legislativi che facilitino il ricorso a misure alternative alla giurisdizione con benefici fiscali e contenimento dei costi che ne consentano un’effettiva applicazione;
“Non sono più accettabili provvedimenti in materia di giustizia disorganici, estemporanei, dettati dall’urgenza e dalle pulsioni emotive del momento – commenta il Presidente del Coa di Tivoli David Bacecci – E’ necessario affrontare con decisione le cause della lentezza dei processi civili e penali imputandole, prevalentemente, alla grave carenza di organici, di Magistrati e personale amministrativo e alla mancanza di investimenti”.
“La lentezza della giustizia civile – aggiunge Bacecci – incide negativamente sull’economia nazionale, nella misura dell’1,5% del Prodotto Interno Lordo nazionale, un investimento economico nel settore giustizia costituirebbe un volano per il rilancio del Paese attinto dalla devastante crisi economica conseguente all’emergenza coronavirus”.

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