GUIDONIA – Crisi M5S, il consigliere Caruso annuncia querela per il senatore Giarrusso. L’aula diventa un ring

Invece di produrre atti utili alla città i grillini continuano a farsi la guerra per il potere. Stavolta i portavoce si sentono diffamati dalle dichiarazioni dell’onorevole che fino a pochi mesi fa era considerato un totem della Legalità. In aula accuse all’ex vicesindaco Russo, battibecchi con la Roscetti e la Ammaturo, annunci di azioni legali per Checchi e De Dominicis. E scattano i gettoni

E’ in corso il primo consiglio comunale post Covid-19 a Guidonia Montecelio. Oggi, giovedì 23 luglio, l’aula dedicata a Peppino Impastato e alle vittime della Mafia è stata trasformata in un vero cortile dove i condomini si azzuffano. Uno spettacolo indecoroso per la terza città del Lazio.

Per la cronaca, la prima parte della seduta in seconda convocazione è stata dedicata alla surroga del presidente del Consiglio Angelo Mortellaro e Laura Santoni, dimessisi il primo luglio. Al loro posto Alessandra Sabatini e Maurizio Celani, eletti a giugno 2017 con 27 e 25 voti.

Show in aula del portavoce del Movimeto 5 Stelle Claudio Caruso che ha fatto intendere azioni legali per diffamazione da parte della giunta nei confronti del senatore ex 5S oggi Lega Mario Giarrusso, per tre anni eletto a totem della Legalità a Guidonia, dai grillini dipinta come città di mafia. Caruso ha inoltre puntato il dito contro la ex collega di partito Anna Checchi e la capogruppo del Pd Paola De Dominicis, che hanno criticato aspramente la scelta di Loredana Terzulli di appoggiare la maggioranza dopo essere uscita dal M5S e passata al Gruppo Misto, parlando di “Voto di scambio”.

L’ultima stoccata di Claudio Caruso è per l’ex vicesindaco e assessore Davide Russo, che il portavoce aveva sempre sostenuto dimostrandosi amico. “Se manca Russo non significa che non si difenda la Legalità”.

Scambio di accuse reciproche con Lorena Roscetti, la grillina passata nella lista “Attiva” insieme ad Anna Checchi in opposizione. “Caruso hai dato del doppiogiochista al sindaco e ora lo difendi”.

“E’ finita la moralità politica – ha detto Emanuele Di Silvio del Pd – siete qui solo per il gettone di presenza. Siamo pronti ad andare dal notaio e liberare la città”.

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